Venerdì 17 Dicembre 2010 - 476ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 11:32)
Il ministro dell'interno Maroni ha informato il Senato sugli incidenti verificatisi il 14 dicembre scorso a Roma a margine delle diverse manifestazioni di studenti confluite in un unico corteo. La situazione si è mantenuta sostanzialmente calma fino a quando gruppi di violenti hanno tentato di raggiungere le sedi del Parlamento forzando i presidi delle Forze dell'ordine. Alla notizia della concessione della fiducia al Governo si sono verificati gli incidenti più gravi, allorché gruppi di manifestanti hanno tentato di giungere alle sedi istituzionali da Piazza del popolo aggredendo le Forze dell'ordine, lanciando pericolosi oggetti contundenti, incendiando mezzi e compiendo numerosi atti di vandalismo. Gli incidenti hanno provocato cento feriti tra le Forze dell'ordine e 28 tra i manifestanti; 34 persone sono state fermate e 24 arrestate: a tale riguardo, il Ministro rispetta ma non condivide la decisione dell'autorità giudiziaria di rimetterli tutti in libertà; più opportuno sarebbe stato mantenere le misure restrittive per impedire la reiterazione del reato, almeno fino alla conclusione dell'iter legislativo dei provvedimenti che motivano le manifestazioni. Le autorità provinciali di pubblica sicurezza avevano attentamente pianificato dispositivi flessibili per tutelare tutti i possibili obiettivi e le sedi istituzionali. L'interdizione all'accesso ad alcune aree, decisa sulla base di informazioni preventive che avevano evidenziato la volontà delle frange più estremiste di assediare la Camera dei deputati, è stata limitata allo stretto indispensabile e solo quando ciò si è reso necessario: nessuna "zona rossa" è stata pertanto attivata. Alle manifestazioni hanno partecipato gruppi organizzati di militanti antagonisti provenienti da centri sociali delle principali città. La guerriglia è stata scatenata da professionisti della violenza, estranei alle ragioni della protesta e decisi solo ad aggredire lo Stato ed i suoi rappresentanti. La novità imposta da questi gruppi violenti, che sono riusciti a prendere in ostaggio le pacifiche manifestazioni degli studenti, preoccupa e richiede un adeguamento del sistema di gestione dell'ordine pubblico, specie in considerazione dei prossimi appuntamenti parlamentari relativi alla riforma dell'università. Il diritto a manifestare pacificamente deve essere e sarà sempre garantito, ma serve la collaborazione di tutti (ed a tale proposito rivolge un appello alle componenti democratiche del movimento studentesco) per isolare i violenti e collaborare con le Forze dell'ordine. Sono destituite di ogni fondamento le notizie sull'infiltrazione di provocatori; tali illazioni, ampiamente smentite dalla oggettiva ricostruzione dei fatti, sono offensive nei confronti di tutti gli operatori delle Forze ordine, i quali hanno invece dimostrato grande equilibrio ed eccellente professionalità, hanno agito con senso di responsabilità e della legalità ed hanno pagato un pesante tributo per evitare conseguenze più gravi e consentire comunque il diritto a manifestare pacificamente il dissenso. E' solo grazie alle Forze dell'ordine che, nonostante il contesto di eccezionale gravità, non vi sono stati né vittime né feriti gravi.
Sulle comunicazioni del Ministro sono intervenuti i sen. Pardi e Li Gotti (IdV), De Angelis (FLI), Rutelli (ApI), Serra (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-Io Sud-MRE), Divina (LNP), Zanda (PD) e Gasparri (PdL). Unanime è stata la condivisione della condanna delle violenze e della solidarietà alle Forze dell'ordine. Numerose sono state anche le espressioni di perplessità e di critica per la decisione dell'autorità giudiziaria di scarcerare le persone implicate negli scontri, potenzialmente idonee a reiterare il reato. Una maggiore severità ed una più sostanziale considerazione anche del diritti dei cittadini romani a proseguire pacificamente la loro vita quotidiana e le loro attività è stata auspicata dai sen. De Angelis, Rutelli, Serra e Divina (il quale ha sollecitato una maggiore attività di prevenzione nei confronti dei centri sociali). Circa la necessità di cambiare strategie per la gestione delle manifestazioni di protesta a rischio e di attivare più incisive iniziative di prevenzione hanno parlato i sen. Li Gotti, Rutelli, Zanda e Serra: questi ultimi due hanno in particolare richiamato la necessità che la politica non scarichi sulle Forze dell'ordine il peso dei problemi sociali che affliggono il Paese e soprattutto non le privi delle necessarie risorse. Il sen. Pardi ha criticato la scelta preventiva di impedire l'accesso agli spazi antistanti le sedi istituzionali, che può essere stata tra le cause scatenanti forme di violenza che, se gestite da gruppi ristretti di persone, sono state comunque appoggiate da moltissimi manifestanti. Sul punto anche il sen. Gasparri ha invitato a non liquidare quanto successo come responsabilità di pochi, ma a valutare i rischi di un clima violento che si va estendendo, a causa della propaganda sovversiva di vecchi e nuovi "cattivi maestri" e, spesso, di una gestione irresponsabile delle informazioni sui media.
(La seduta è terminata alle ore 13:14 )