Mercoledì 14 Luglio 2010 - 405ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:32)

L'Assemblea del Senato ha dedicato la seduta pomeridiana alla discussione sulla questione di fiducia posta dal Governo sul maxiemendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del ddl n. 2228 di conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.

Per i Gruppi di opposizione sono intervenuti i sen. Morando, Marini, Mongiello, Zanda, Leddi, Carloni, Milana, Lusi, Lumia, Mercatali, Tomaselli, Sangalli, Adamo, Fistarol, Nerozzi, Legnini (PD), Belisario, Carlino, Pardi e Lannutti (IdV) che hanno anzitutto stigmatizzato il ricorso alla fiducia malgrado la disponibilità delle minoranze di contribuire in modo propositivo alla messa a punto di una manovra di cui tutti hanno riconosciuto la necessità. Alla chiusura del Governo nei confronti del Parlamento non ha corrisposto analogo atteggiamento nei confronti di spinte corporative che chiaramente ispirano alcune delle scelte operate dall'Esecutivo, probabilmente timoroso di confrontarsi con la sua stessa maggioranza. La manovra, oltre a dimostrarsi incapace di fornire al Paese prospettive di crescita, avrà piuttosto effetti depressivi nel breve periodo. Sarebbe stata necessaria invece una manovra rigorosa e coraggiosa per bloccare la corsa sfrenata della spesa corrente, aprire i mercati incentivando concorrenza e merito, garantire competitività e coesione sociale, intervenire sul versante fiscale restituendo ai contribuenti onesti parte del gettito riveniente dalla lotta all'evasione fiscale. Sono state inoltre ribadite le critiche, ampiamente argomentate durante la discussione generale svoltasi nel corso delle precedenti sedute, relativamente ad aspetti specifici che appaiono insufficientemente affrontate nel decreto; in particolare è stata valutata inadeguata la risposta fornita alle aspettative delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma dello scorso anno.

A sostegno del decreto e dunque a favore della fiducia al Governo sono intervenuti i sen. Bonfrisco (PdL) e Vaccari (LNP), i quali hanno richiamato le difficili condizioni congiunturali in cui il Governo ha dovuto operare negli ultimi anni di grave crisi economica, da cui l'Italia sta uscendo meglio di altri Paesi europei proprio in virtù delle rigorose e lungimiranti politiche economiche finora adottate. Anche la manovra in esame, volta a conseguire il contenimento strutturale della spesa pubblica e a corrispondere agli obblighi assunti in sede europea, ha ottenuto giudizi assai positivi sia dal governatore della Banca d'Italia Draghi sia in sede europea da parte dell'ECOFIN.

Conclusa la discussione sulla fiducia, le dichiarazioni di voto finali sono state rinviate alla seduta antimeridiana di domani.

In apertura di seduta, il sen. Morando (PD) aveva chiesto al Governo di espungere dal testo del maxiemendamento un comma per il quale la Commissione bilancio ha rilevato la mancanza di copertura finanziaria. La norma, prevedendo la possibilità di vendere titoli sequestrati per poi riversarne i proventi nel Fondo unico per la giustizia e non potendosi escludere l'eventualità di un successivo dissequestro, configura tali proventi, nel momento in cui le relative risorse vengono spese, quali debiti. Di diverso avviso il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Casero che ha dunque ribadito la volontà del Governo di mantenere il comma in questione. La Presidenza ha preso atto delle determinazioni del Governo e con tale impostazione ha concordato il sen. Azzollini (PdL). Il sen. Legnini (PD) ha chiesto sul punto un intervento dirimente per il futuro della Giunta per il Regolamento.

(La seduta è terminata alle ore 21:10 )



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