Mercoledì 29 Luglio 2009 - 248ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 17:00)
Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza, a firma dei Capigruppo Gasparri (PdL) e Bricolo (LNP), a sostegno del Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013 (doc. LVII, n. 2).
Voto contrario alla risoluzione è stato dichiarato dal sen. Pistorio (MPA-AS), che ha lamentato l'assenza nel DPEF delle risposte alle critiche da tempo rivolte al Governo per le gravi inadempienze accumulate ai danni del Mezzogiorno, sempre più ridotto ad area periferica e a terra di nuova emigrazione. In particolare non c'è traccia del ripristino delle risorse sottratte al Fondo per le aree sottoutilizzate né di misure volte ad utilizzare la fiscalità di vantaggio come strumento di incentivazione della produzione.
Contrario anche il voto dichiarato dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), che ha stigmatizzato l'atteggiamento attendista assunto dal Governo Berlusconi nell'ultimo anno e la sua sostanziale incapacità di approntare misure adeguate per fronteggiare la grave crisi economica, con conseguenze catastrofiche sul fronte della crescita, addirittura negativa di oltre cinque punti percentuali rispetto al PIL. Il forte aumento della spesa pubblica, peraltro senza alcun vantaggio per le famiglie e le fasce più deboli della popolazione, ha contribuito ad incrementare il debito pubblico e l'inerzia del Governo si è estesa anche alle riforme strutturali. A fronte poi di una politica di forte penalizzazione del Mezzogiorno, nulla si prevede per sostenere il welfare e rendere più incisivi gli ammortizzatori sociali.
Anche il sen. Mascitelli (IdV) ha dichiarato il voto contrario del Gruppo ad un DPEF svuotato di ogni significato, che sancisce un livello mai prima raggiunto di disuguaglianza sociale cui il Governo contrappone un ottimismo segno di improvvisazione, incapace di affrontare il nodo della previdenza e prodigo solo verso gli evasori cui viene regalato il cosiddetto scudo fiscale. Il Mezzogiorno, grande assente nel DPEF, è fonte di frizioni all'interno della maggioranza, di richieste di finanziamenti da parte di diversi Ministri e del tardivo intervento del Presidente del Consiglio che ha annunciato un velleitario Piano Berlusconi per il Sud.
Il voto favorevole del Gruppo è stato dichiarato invece dal sen. Vaccari (LNP) che ha sottolineato la validità del DPEF anche dal punto di vista dell'equilibrio territoriale, posto che contiene adeguate misure di sviluppo del Mezzogiorno, a partire dalla piena operatività degli strumenti di incentivazione, e risponde anche alle esigenze del Nord, vera locomotiva del Paese.
Per il sen. Giaretta (PD), che ha dichiarato il voto contrario del Gruppo, i numeri del DPEF attestano con chiarezza due difetti del Governo: il difetto di verità nel rappresentare la natura drammatica della crisi economica e il difetto di coraggio nel predisporre misure adeguate per affrontarla. La proposta avanzata lo scorso anno dal PD per un piano straordinario di misure anticicliche per un punto di PIL è stata tacciata di disfattismo ed ora non resta che registrare la più grave caduta dal dopoguerra ad oggi del dato relativo alla produzione di ricchezza (meno 5,2 per cento) ed attendere un autunno di disperazione per le migliaia di lavoratori che saranno espulsi dal ciclo produttivo.
Voto favorevole alla risoluzione e pieno appoggio al Governo sono stati dichiarati dalla sen. Bonfrisco (PdL), un Governo che ha dimostrato, persino prima di altri, piena consapevolezza della gravità della crisi, affrontandola con vigore ma anche con realistica gradualità negli interventi. L'Esecutivo è già intervenuto per garantire tutela al risparmio e al settore creditizio, per assicurare coesione sociale, per fornire supporto alle imprese e all'economia in generale, per sostenere le famiglie, per ampliare gli ammortizzatori sociali, il tutto in un quadro di stabilità dei conti pubblici.
L'Assemblea ha quindi avviato la discussione delle mozioni presentate sul Fondo unico per lo spettacolo. Dopo le illustrazioni da parte dei sen. Bugnano (IdV), Vittoria Franco (PD), Possa (PdL), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Pittoni (LNP), si è svolta la discussione cui hanno preso parte i sen. Rusconi, Blazina, Marcucci (PD), Benedetti Valentini, Compagna e Colli (PdL). La replica del Ministro Bondi alle argomentazioni fortemente critiche e preoccupate per un comparto che ha conosciuto forti decurtazioni di risorse è stata rinviata alla seduta antimeridiana di venerdì 31 luglio.
(La seduta è terminata alle ore 20:35 )