Mercoledì 28 Gennaio 2009 - 135ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 10:07)
L'Assemblea del Senato ha approvato il ddl governativo n. 1279 di ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, con conseguente assorbimento del ddl n. 935 d'iniziativa del den. Donaggio e altri sulla stessa materia, fatto proprio dal Gruppo PD.
Come sottolineato nella relazione del sen. Compagna (PdL), la Convenzione costituisce la prima fattispecie di accordo internazionale in materia di disabilità con valore vincolante per i Paesi contraenti. Basata sui principi fondamentali di pari opportunità e di non discriminazione, il documento intende promuovere, proteggere e garantire il pieno e uguale godimento dei diritti e delle libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, impegnando gli Stati aderenti ad adottare tutte le misure legislative ed amministrative atte a conseguire tale risultato. Particolare attenzione è dedicata a donne e bambini con disabilità e viene sancito un principio di accessibilità per garantire la massima indipendenza e mobilità, così come si afferma il diritto a godere del migliore stato di salute possibile. Il disegno di legge istituisce inoltre l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, presieduto dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali e composto da 40 membri, con finalità di garantire l'applicazione delle previsioni e la piena affermazione dei diritti sanciti nella Convenzione.
In discussione generale e nelle successive dichiarazioni di voto finali, i sen. Bugnano (IdV), Perduca, Ghedini, Bassoli, Poretti, Bianchi, Baio, Donaggio, Sbarbati (PD), Saccomanno (PdL), Fosson (UDC-SVP-Aut) e Divina (LNP) hanno evidenziato la portata storica e globale della Convenzione, che riguarda ben 650 milioni di persone con disabilità, molte delle quali soggette a condizioni giuridiche e sociali molto lontane da un accettabile livello di civiltà, uno strumento che non istituisce nuovi diritti ma persegue la piena applicazione del peculiare sistema dei diritti dei disabili. E' stata altresì sottolineata l'importanza della previsione di rivedere la classificazione delle disabilità in modo da assumere un'ottica di intervento fondata sul concetto di residua capacità di vita autonoma. In tal senso è fondamentale l'abbattimento di ogni barriera fisica e culturale così da combattere anzitutto luoghi comuni e pregiudizi. Rammarico è stato manifestato per la decisione del Vaticano, che pure ha partecipato attivamente alla stesura del testo, di non sottoscriverlo e quindi di non ratificarlo a causa del mancato inserimento nella Convenzione di un esplicito divieto nei confronti dell'aborto. Da parte di alcuni intervenuti è stata richiamata inoltre la lunga battaglia condotta anche ai fini della Convenzione da Luca Coscioni. Sul fronte interno, oltre all'orgoglio per il ruolo di primo piano svolto dall'Italia in sede ONU, è stata sottolineata la necessità di intervenire legislativamente per rafforzare il rapporto tra persone con disabilità e lavoro, migliore medicina per una reale integrazione sociale, e per garantire una vera integrazione scolastica; in tal senso è stato suggerito di inserire, in un Osservatorio nazionale peraltro pletorico, anche un rappresentante del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Sottolineata la funzione svolta dalle istituzioni da anni impegnate a lenire le sofferenze dei meno fortunati e il contributo eccezionale offerto dal mondo del volontariato, ma soprattutto si è evidenziata la necessità di supportare con interventi mirati lo straordinario sforzo compiuto dalle famiglie. Chiesta infine una maggiore stabilità finanziaria del Fondo nazionale per le politiche sociali.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Mantica ha evidenziato la grande importanza che il Governo annette alla ratifica della Convenzione, per la cui applicazione si è reso necessario prevedere, in deroga ad un principio che suggerisce di non inserire ulteriori articoli nei ddl di ratifica, l'istituzione dell'Osservatorio nazionale, peraltro già immaginato dal precedente Governo e frutto di lunga concertazione con la società civile. Il Governo, accogliendo un ordine del giorno dei sen. Donaggio ed altri (PD), si è impegnato a presentare entro sei mesi al Parlamento un Piano d'azione per l'implementazione dei contenuti della Convenzione, a riferire sulla idoneità e funzionalità dell'Osservatorio e a reperire le risorse necessarie per l'applicazione della Convenzione stessa.
(La seduta è terminata alle ore 12:57 )