Terre di libertà: i volti e i luoghi del riscatto civile dalle mafie
«"Terre di libertà, i volti e i luoghi del riscatto civile dalle mafie" è molto di più di una mostra di belle foto, è il paradigma di un segmento della nuova civiltà. Si sarebbe potuto chiamarla "Senza la mafia" e pur rappresentando soltanto il simbolo di un obiettivo fortemente voluto da cittadini e Istituzioni, ne incarna già il parziale raggiungimento». Con queste parole il Presidente del Senato, Renato Schifani, presenta la mostra fotografica ospitata dalla Biblioteca del Senato dal 7 al 30 giugno.
"Terre di libertà" è un progetto fotografico che cerca di valorizzare il lavoro e le attività delle cooperative che operano sui terreni confiscati alle mafie in virtù della legge n. 109 del 96. Le immagini danno un volto ai personaggi e ai luoghi protagonisti del progetto "Libera Terra" promosso nel 2001 dall'Associazione Libera presieduta da don Luigi Ciotti. In particolare, il reportage fotografico mostra il lavoro delle cooperative di "Libera Terra", "Placido Rizzotto" e "Pio La Torre" in Sicilia, "Valle del Marro" in Calabria e "Terre di Puglia" in Puglia, luoghi "che spesso portano ferite profonde, un dolore che rimane a impregnare i campi e le strade, ma dove oggi germoglia il seme della speranza", come scrive don Ciotti.
"Libera Terra" è il marchio attribuito ai prodotti frutto delle fatica quotidiana dei giovani agricoltori delle cooperative sociali che aderiscono a Libera. Si tratta, come afferma l'associazione, di prodotti di alta qualità organolettica, ricavati con i metodi dell'agricoltura biologica, che, nel corso degli anni, sono cresciuti di importanza e hanno acquisito mercato e notorietà in Italia e nel mondo.
Pasta e vino, e con essi altri frutti della terra prodotti di utilizzo quotidiano e, da qualche mese, anche calcestruzzo, sono oggi i simboli della lotta alle mafie, i segni tangibili che la battaglia contro le cosche può essere vinta, creando occasione di sviluppo e lavoro nel pieno rispetto della legalità.
Il valore del progetto Libera Terra risiede essenzialmente nella sua capacità di unire soggetti e competenze diverse per un obiettivo comune: utilizzare la confisca dei terreni per restituire lavoro e sviluppo al territorio, garantendo anche opportunità di crescita collettiva. Il bene confiscato diventa una risorsa per l'intero circuito sociale ed economico del territorio, grazie al coinvolgimento degli agricoltori e delle altre realtà produttive della zona, con accordi per la trasformazione delle materie prime e la realizzazioni dei prodotti dell'agricoltura biologica.
La mostra sarà inaugurata martedì 7 giugno alle ore 17 nella Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato (Piazza della Minerva), dal Vice Presidente del Senato Vannino Chiti e da Ivano Adversi, Tonio Dell'Olio e Francesca Rispoli in rappresentanza di "Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie".
Il pubblico potrà visitare la mostra dall'8 al 30 giugno, dal lunedì al venerdì (ore 9.00-19.00) e il sabato dalle 9.00 alle 12.00.
Le foto di questa pagina (dall'alto) sono di Ivano Adversi, Alessandro Zanini e Roberto Brandoli.