WePC 2012. Le tecnologie nei parlamenti e le attività del Global Centre for ICT in Parliament
Nell'ambito della nuova rubrica "Dentro i parlamenti" dedichiamo quattro articoli alla World e-Parliament Conference 2012, tenutasi a Roma, presso la Camera dei deputati dal 13 al 15 settembre 2012. I quattro articoli approfondiscono diverse tematiche. Il primo, qui di seguito, e per il quale ringraziamo il Global Centre for ICT in Parliament di avercelo fornito, illustra genesi ed attività del Global Centre medesimo. Il secondo rende conto dell'interazione del Senato italiano con il Global Centre e della sua partecipazione alle varie edizioni delle conferenze mondiali. Il terzo articolo affronta il tema delle biblioteche parlamentari quali motori di diffusione delle informazioni parlamentari e fulcro della cooperazione fra parlamenti. L'ultimo si sofferma sull'utilizzo delle tecnologie informatiche a vantaggio dell'accessibilità delle informazioni parlamentari per i cittadini.
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Il Global Centre for ICT in Parliament è un'iniziativa avviata nel 2005, in occasione del Summit Mondiale di Tunisi sulla Società dell'Informazione (World Summit on the Information Society), dal Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazione Unite (UNDESA) e dall'Unione Interparlamentare (IPU), allo scopo di promuovere l'informatizzazione dei processi parlamentari, la comunicazione tra parlamenti e cittadini e una maggiore cooperazione interparlamentare per l'uso delle tecnologie informatiche.
Il Global Centre, che ha sede a Roma, è guidato da un Board di alto livello di cui fanno parte la Nazioni Unite, l'Unione Interparlamentare, nove parlamenti e l'Associazione dei Segretari Generali dei Parlamenti. Della composizione attuale del Board fa parte, nel novero dei parlamenti nazionali, la Camera dei deputati italiana
Il Centro opera nella consapevolezza che le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione rappresentano oggi uno strumento essenziale per rafforzare le funzioni parlamentari di rappresentanza, legislazione e controllo dell'esecutivo. Se adottate con la necessaria flessibilità, e adeguandole al contesto istituzionale di riferimento, esse possono costituire un tassello essenziale per l'incremento dell'efficienza e dell'efficacia delle amministrazioni parlamentari. Esse possono, peraltro, contribuire solidamente ad attuare i principi democratici di trasparenza istituzionale e di apertura, divenendo strumenti idonei a migliorare i meccanismi di comunicazione dei parlamenti con l'esterno e a creare canali dialogo bidirezionale che rispondano alla crescente esigenza dei cittadini di prendere parte al procedimento legislativo e alla presa di decisione politica. Particolare attenzione è stata dedicata di recente dal Global Centre, in tale prospettiva, alla realtà in evoluzione dei social media e al loro utilizzo per consentire ai cittadini di interagire con istituzioni e organi di governo.
Nel corso dei suoi anni di impegno il Centro è riuscito a convogliare su questi temi l'interesse dei parlamenti e della comunità internazionale, portando all'attenzione degli interlocutori politici e delle amministrazioni parlamentari il nesso tra uso delle tecnologie, ruolo dei parlamenti, good governance e democrazia.
Ciò è stato possibile attraverso l'elaborazione di una strategia operativa di ampio respiro che ha incluso, in particolare: l'organizzazione di eventi dedicati all'approfondimento e al confronto sul tema, sia sul piano politico che su quello tecnico; la preparazione di analisi, rapporti e studi di settore, prima fra tutti la serie dei World e-Parliament Report; la realizzazione di seminari e attività di formazione; l'attuazione di progetti concreti per il sostegno allo sviluppo, in particolare attraverso l'organizzazione e il coordinamento di missioni di assistenza tecnica fondate sulla cooperazione interparlamentare, che hanno mobilitato le competenze dei parlamenti più avanzati per rispondere alle esigenze di crescita di quelli più deboli (40 parlamenti nazionali hanno beneficiato in questo contesto di specifici progetti di assistenza tecnica di implementazione delle TIC).
Tali attività hanno favorito la creazione di una "comunità globale" di parlamenti, molto attiva e in grado di operare anche attraverso canali virtuali, tesa alla condivisione di esperienze e conoscenze, che ha visto 244 delle 267 camere oggi esistenti nel mondo prendere parte, a livello politico o delle amministrazioni parlamentari, ai progetti del Global Centre.
Nell'ambito di questa comunità va senz'altro annoverato, in un ruolo di primo piano, il Parlamento italiano, che ha partecipato attivamente, fin dagli esordi, alle iniziative e ai progetti sviluppati dal Global Centre. Il Senato e la Camera dei deputati hanno concorso alla realizzazione degli obiettivi del Centro sia dando un importante contributo al dibattito politico da parte dei parlamentari e dei vertici delle due Camere, sia mettendo a disposizione competenze e conoscenze dei propri funzionari in occasione di conferenze e seminari, attività di formazione, missioni di assistenza tecnica, preparazione di studi, rapporti e linee guida. L'Italia ha del resto fortemente sostenuto sin dall'inizio gli obiettivi perseguiti dal Centro in favore dei parlamenti delle democrazie emergenti e dei paesi in via di sviluppo attraverso il sostegno della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
Tra i risultati più tangibili che il Centro ha realizzato va menzionata senza dubbio la serie di World e-Parliament Conference (Conferenza mondiale sul Parlamento elettronico), ormai giunta alla quinta edizione e divenuta un appuntamento internazionale periodico, di crescente portata, estremamente rilevante per la condivisione di know-how e per la discussione sulle politiche in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC). Destinataria di queste conferenze è una vasta platea di parlamentari, di segretari generali, di funzionari (del settore informatico, di area legislativa, responsabili della gestione documentale o delle biblioteche), di accademici ed esperti internazionali nelle materie di interesse, e infine di organizzazioni internazionali e di rappresentanti della società civile. A questa platea, multiforme e complementare, è "affidata" la discussione e l'analisi dei diversi aspetti dell'uso delle TIC nei parlamenti. Nel complesso hanno partecipato, a una o più edizioni della conferenza, delegazioni di circa 230 assemblee legislative provenienti da tutto il mondo, che hanno contribuito attivamente al dibattito che ne è derivato, tanto sul piano politico quando sugli aspetti più tecnici.
La prima edizione della World e-Parliament Conference si è svolta nel 2007 a Ginevra, presso le Nazioni Unite; la seconda, nel 2008, a Bruxelles, presso il Parlamento europeo; la terza nel 2009, a Washington, alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti; la quarta nel 2010 a Johannesburg, presso il Parlamento Panafricano, in cooperazione con il Parlamento della Repubblica del Sudafrica.
Infine, anche in ragione della consuetudine di rapporti e della proficua collaborazione tra il Parlamento italiano e il Global Centre, la World e-Parliament Conferenze 2012, divenuta ormai a cadenza biennale, si è svolta a Roma, dal 13 al 15 settembre, presso la Camera dei deputati italiana. In occasione della sessione inaugurale della Conferenza il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini e il Presidente del Senato Renato Schifani, rappresentato dal Senatore Questore Benedetto Adragna, hanno condiviso con i vertici delle Nazioni Unite, dell'Unione Interparlamentare e con le delegazioni presenti le loro visioni strategiche sull'uso delle tecnologie per migliorare l'efficiacia, la funzionalità, e la trasparenza istituzionale.
Sulla base di un approccio collaudato con successo nelle precedenti edizioni, la World e-Parliament Conference 2012 ha previsto un programma articolato che ha alternato sessioni plenarie, orientate alla discussione sugli aspetti politici e gestionali dell'uso delle tecnologie, a sessioni parallele, di natura più "tecnica", finalizzate alla presentazione di soluzioni adottate e progetti concreti, alla condivisione di esperienze, buone pratiche e lezioni apprese, all'analisi delle innovazioni tecnologiche più recenti e dei loro possibili sviluppi, all'illustrazione delle potenzialità insite nella condivisione di dati e strumenti ai fini del risparmio di risorse e dell'efficacia dei sistemi.
E' secondo questa duplice prospettiva, al contempo politico-gestionale e tecnica, che la Conferenza 2012, a cui hanno partecipato circa 500 rappresentanti da 120 paesi, ha messo a fuoco, in particolare, il tema dell'open parliament, della trasparenza istituzionale e della comunicazione con i cittadini. I temi affrontati hanno spaziato, tra le altre cose, dall'uso dei dispositivi mobili per la trasmissione di documenti e delle informazioni, alle strutture informative delle biblioteche parlamentari , alle questioni di sicurezza informatica; dalle sfide e opportunità poste ai parlamenti da parte dei nuovi media sociali alle innovazioni strategiche nella comunicazione istituzionale; dalle opzioni tecnologiche per la resocontazione e la pubblicazione dei dibattiti parlamentari ai benefici derivanti dall'uso di open data, XML, standarde formati aperti; dai possibili vantaggi offerti dall'utilizzo di tecnologie "cloud" alla cooperazione interparlamentare per lo sviluppo di software open source. L'insieme delle sessioni è stato preceduto, in apertura della Conferenza, dalla presentazione dei dati conclusivi del World e-Parliament Report 2012 che descrive, anche in termini comparativi rispetto alle precedenti edizioni (2008 e 2010), la diffusione, lo sviluppo e l'effettivo utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nei parlamenti nel mondo (si veda l'articolo uscito sullo scorso numero di MinervaWeb). Parlamentari e funzionari delle Camere italiane hanno preso parte a diverse sessioni plenarie e di settore della conferenza, apportando un significativo contributo allo sviluppo del dialogo politico e del confronto tecnico su questi temi.
La trattazione del tema della trasparenza e dell'apertura dei parlamenti verso i cittadini è stata integrata, e idealmente completata, la mattina del 15 settembre, da una sessione dedicata alle leggi sulla trasparenza e alla libertà di accesso all'informazione e da una sessione su apertura, dialogo e partecipazione, che ha visto protagonisti i rappresentanti delle principali organizzazioni non governative che si occupano di monitoraggio dei parlamenti (Parliamentary Monitoring Organisations) che hanno tra l'altro lanciato ufficialmente, in quella sede, la loro "Dichiarazione sull'apertura parlamentare".
Al termine dei lavori della Conferenza ha infine avuto luogo una sessione celebrativa della Giornata Internazionale della Democrazia, fissata dalle Nazioni Unite, a partire dal 2008, alla data del 15 settembre, sul tema della promozione della tolleranza e della pace. Alla Sessione, presieduta dal Vicepresidente della Camera dei deputati Maurizio Lupi, sono intervenuti il Vicepresidente del Senato Vannino Chiti e il Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata.
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Per un approfondimento sui temi sin qui temi delineati e sullo svolgimento della conferenza si rinvia alle presentazioni e ai video integrali delle sessioni che sono disponibili in linea, rispettivamente, sul sito del Global Centre, alla pagina http://www.ictparliament.org/node/5015 e sul sito della Camera dei deputati, alla pagina http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Eventi/worldtabella.