Il Fondo Cortese antico e un nuovo record nell'Incunabula Short Title Catalogue
Nel Catalogo del Fondo Ennio Cortese. Manoscritti incunaboli e cinquecentine, di recente pubblicazione, è censito un incunabolo della lettura di Bartolomeo Socini al De verborum obligationibus, titolo 45.1 del Digesto nuovo. Si tratta di una repetitio [breve dissertazione che deriva da lezioni universitarie occasionali]pronunciata nel 1498 a Bologna, di cui si conserva traccia manoscritta nel codice Vaticano latino 5922 (fol. 155r-202r).
Al momento della redazione del Catalogo Cortese, l'Incunabula Short Title Catalogue (ISTC), database internazionale di riferimento per il censimento mondiale degli incunaboli, che aspira all'esaustività, non ne registrava alcun esemplare. Una descrizione dell'incunabolo si era invece potuta reperire nel Gesamtkatalog der Wiegendrucke (GW), altro repertorio fondamentale per i primordi dell'arte tipografica, che, senza arrivare a formulare una ipotesi di datazione, ne attribuiva la stampa a Giorgio Arrivabene, noto per essere lo stampatore dell'«ultimo» incunabolo (stampato il 31 dicembre 1500). Al record del GW erano legati tre esemplari conservati a Madrid, Stoccarda e Lipsia.
Pasqualino Avigliano, dell'Ufficio incunaboli della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (BNCR), referente per l'Italia dell'ISTC, ricevuto dalla Biblioteca del Senato l'elenco dei «nuovi» incunaboli compresi nel Fondo Cortese antico, segnalava ai colleghi John Goldfinch (per l'ISTC) e Falk Eisermann (per il GW) la presenza di un esemplare dell'incunabolo di Socini presso la Biblioteca del Senato e chiedeva di poter creare il record corrispettivo nell'ISTC.
Falk Eisermann, tuttavia, segnalava come l'edizione, nonostante le localizzazioni del GW, fosse scomparsa dal nuovo catalogo degli incunaboli della Biblioteca Nacional di Madrid e dall'Inkunabel-Katalog deutscher Bibliotheken (INKA) e, di fronte al sospetto di essere di fronte ad un post-incunabolo, esprimeva la necessità di un'indagine più approfondita sul volume e i caratteri della stampa.
La Biblioteca del Senato ha sostenuto Pasqualino Avigliano nello studio diretto dell'esemplare e messo a disposizione dei colleghi stranieri una copia digitale dell'incunabolo. Risultato di questo lavoro d'equipe internazionale è stata la conferma dell'assegnazione dell'edizione al XV secolo e, di conseguenza, la creazione di un nuovo record nel database ISTC, con l'attribuzione della stampa a Bernardino Stagnino di Trino e la successiva correzione della descrizione già compresa in GW.
Questi i link ai record bibliografici dei due repertori internazionali:
http://istc.bl.uk/search/search.html?operation=record&rsid=73053&q=2