Digital lending
Device: dispositivo. Si sta generalizzando un uso di questo termine in riferimento ai dispositivi di lettura di libri elettronici (vedi voce e-Reader, ma anche smartphone e tablet) a motivo del maggiore e più veloce successo che gli e-book godono nel mondo anglosassone.
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e-Newspapers:quotidiani consultabili in formato elettronico. Il termine non si riferisce alle redazioni online delle varie testate cartacee, bensì a specifiche versioni digitali pensate per essere visualizzabili tramite appositi device (vedi voce) o piattaforme (vedi voce).
e-Reader: dispositivo specificamente progettato per la lettura di e-book. Rispetto ad altri dispositivi che pure - sebbene non in via prioritaria - consentono la lettura di e-book, quali smartphone (vedi voce) e tablet (vedi voce), presenta varie caratteristiche tecniche tra cui, oltre alle ridotte dimensioni, la più frequente ed evidente è la tecnologia e-ink (inchiostro elettronico: vedi Glossario E-Book) che simula l'effetto visivo della pagina stampata, anziché utilizzare monitor retroilluminati come quelli del computer.
Formati proprietari: un formato di documento digitale è "proprietario" ogni qualvolta non ne sia messo a disposizione di tutti il codice sorgente per poterlo modificare e aggiornare (si parla in quei casi di formati open source). I formati proprietari, dipendenti da logiche commerciali o comunque legati agli interessi dei loro sviluppatori, sono talvolta collegati a specifici prodotti, come nel caso del Kindle, l'e-reader (vedi voce) di Amazon che supporta solo il particolare tipo di formato in uso presso quel distributore.
Hold List: espressione usata nella letteratura biblioteconomica per indicare le prenotazioni di documenti in prestito da parte di utenti che vogliano disporre di un documento al suo rientro in biblioteca ed essere avvisati di conseguenza.
Incunaboli digitali: in riferimento ai primi libri a stampa, realizzati dai tipografi nella seconda metà del XV secolo (gli incunaboli, appunto), che individuano un momento di transizione nella storia del libro, si parla di incunaboli digitali per indicare una nuova tipologia di documenti, quelli elettronici. Vi è infatti chi si suppone che essi possano svilupparsi secondo forme ancora poco prevedibili, che potrebbero allontanarli dalla forma tradizionale a noi nota; proprio come i primi libri a stampa, che hanno iniziato ad evolvere solo nel momento in cui si sono affermati al punto da non cercare più di "imitare" i manoscritti.
Pay-Per-View: modalità di fruizione a pagamento di registrazioni analogiche o digitali (testi, video, ecc.). In riferimento alle biblioteche digitali, l'espressione designa una tipologia di accordi tale per cui, piuttosto che sottoscrivere un abbonamento ad una risorsa, si prevedono forme di versamento connesse all'effettivo utilizzo della risorsa stessa.
Piattaforma: in ambito informatico, una piattaforma è un sistema sui cui possono "girare", dunque funzionare, programmi (software) e applicazioni: un "ambiente" che consente di eseguire anche operazioni complesse. In ambito più strettamente documentario, tali ambienti sono specificamente progettati per ospitare grandi quantità di dati (anche bibliografici) insieme ai programmi e agli strumenti necessari alla loro gestione, consentendo così l'interazione con l'utente finale (dalla ricerca, al download - vedi Glossario E-Book - all'archiviazione dati, fino alla gestione di eventuali pagamenti).
Record: letteralmente, registrazione. In ambito catalografico si riferisce alla registrazione, redatta in forma standardizzata e corredata di vie d'accesso per renderla ricercabile, degli elementi che identificano l'esemplare di una particolare edizione posseduta da una biblioteca; sostituisce cioè, dal punto di vista terminologico e funzionale, la scheda del tradizionale catalogo cartaceo.
Repositories: una repository è un archivio digitale, accessibile online, in cui vengono "depositati" (deposito è appunto il significato inglese) testi in formato elettronico. Designa generalmente piattaforme (vedi voce) create da un ente per l'archiviazione dei documenti, prodotti nel corso della sua attività, che si vogliano rendere consultabili in rete (si parla infatti di "repositories istituzionali"): un esempio tipico sono le repositories accademiche in cui i professori e i ricercatori che afferiscono ad un Ateneo pubblicano la propria produzione scientifica.
Smartphone: termine che indica i telefoni cellulari di nuova generazione, i quali per dimensione, funzionalità, sistema operativo, si prestano sempre più spesso ospitare contenuti digitali di vario genere, inclusi documenti multimediali ed e-books.
Tablet: computer di nuova generazione, caratterizzato dalle forme compatte che ricordano - come suggerisce il nome - una tavoletta, e dalla tecnologia del touch screen, il monitor sensibile alla digitazione che consente così di sostituire la tastiera. I tablet hanno rilevanza nel "mondo" e-book perché supportano diversi formati di libri elettronici ed anzi grazie alle proprie caratteristiche di maneggevolezza hanno contribuito alla loro diffusione, pur non essendo specificamente studiati per essere dei veri e propri e-reader (vedi voce).