Books seem to me to be pestilent things. Studi in onore di Piero Innocenti per i suoi 65 anni
Il 12 gennaio si è tenuta a Roma, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, la presentazione del volume Books seem to me to be pestilent things. Studi in onore di Piero Innocenti per i suoi 65 anni. (Promossi da Varo A. Vecchiarelli. Raccolti, ordinati, curati da Cristina Cavallaro. Manziana, Vecchiarelli, 2011).
Piero Innocenti è stato prima funzionario editoriale presso l'editore Giunti, poi bibliotecario presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e infine professore delle discipline bibliografiche in diverse università italiane, in particolare - per circa venti anni - presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università della Tuscia di Viterbo.
Si tratta di una figura di grande rilievo nel panorama bibliografico nazionale, alcuni dei cui contributi, come ad esempio Il bosco e gli alberi: storie di libri, storie di biblioteche, storie di idee (Firenze, Giunta regionale Toscana, 1984), sono diventate vere e proprie pietre miliari nella teoria bibliografica del nostro paese.
In occasione del compimento dei suoi 65 anni, l'amico editore Varo Vecchiarelli ha promosso la pubblicazione degli studi in onore di Piero Innocenti, il cui titolo Books seem to me to be pestilent things è un'espressione usata da John Locke in riferimento al mercato dei libri in una lettera scritta nel 1704 a Anthony Collins. Hanno collaborato alla miscellanea più di 100 autori (colleghi, amici, allievi) che hanno offerto il loro contributo e omaggio, nelle diverse aree di attività di cui Piero Innocenti si è occupato nel corso della sua carriera lavorativa e di ricerca.
L'opera si articola in quattro volumi, a loro volta organizzati in otto sezioni: i ricordi di vicinanza; le pratiche e i canoni di lettura; storie di libri, legatori, stampatori, librai; studi su specifiche biblioteche e tipologie di biblioteche; bibliografie, cataloghi, classificazioni e indici; contributi giuridici, letterari, linguistici, musicologici, etnomuseografici, storici; ricerche archivistico-documentarie; infine, un elenco delle tesi discusse da o con Piero Innocenti in diversi atenei e una bibliografia dei suoi scritti per il periodo 1969-2010.
In una sala affollata di professori universitari delle discipline bibliografiche, bibliotecari, allievi e studenti, amici e simpatizzanti, la presentazione dell'opera è stata affidata alle parole di Attilio Mauro Caproni, professore di Bibliografia all'Università di Udine (cui nel 2007 lo stesso editore Vecchiarelli aveva dedicato degli studi in onore dal titolo Una mente colorata), Maria Letizia Sebastiani, direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Giovanni Solimine, professore di Biblioteconomia e Management delle biblioteche alla Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell'Università di Roma "La Sapienza" e Lorenzo Baldacchini, professore di Bibliografia e biblioteconomia all'Università di Bologna (sede di Ravenna), coordinati da Simonetta Buttò, direttrice della Biblioteca di storia moderna e contemporanea.
Ciascuno degli oratori si è soffermato su un aspetto diverso dell'uomo e dello studioso Piero Innocenti, offrendo aneddoti e ricordi personali che hanno certo contribuito ad arricchire di ulteriori sfaccettature l'immagine già molto articolata che emerge dalla lettura di questi quattro volumi.
La presentazione si è conclusa con un breve saluto dello stesso Innocenti, che ha anche annunciato le sue prossime fatiche editoriali, frutto della rinnovata disponibilità di tempo e di concentrazione seguita al ritiro dall'insegnamento.