Le Biblioteche dell'Assemblea nazionale e del Senato francesi
Le notizie seguenti sono prevalentemente basate sulla traduzione e sintesi di quanto riportato sul sito dell'Assemblea nazionale e su quello del Senato.
Fin dal 1792 l'Assemblea legislativa, che era stata costituita l'anno precedente a seguito di revisione costituzionale, si era posta il problema di disporre di opere di documentazione, e nel 1793 l'abbé Gregoire, figura di spicco della Rivoluzione, fu nominato bibliotecario. Nel 1794 il Comitato di Salute pubblica (istituito l'anno precedente ed al quale competeva, fra l'altro, l'iniziativa legislativa), sulla base di una relazione prodotta dal Comitato d'istruzione pubblica, stabilì di creare una raccolta delle migliori opere sugli argomenti attinenti le materie di competenza dei vari comitati della Convenzione nazionale ed il 4 marzo 1796 (14 Ventoso dell'anno IV) fu creata con legge la biblioteca.
Fin dall'inizio la biblioteca s'accrebbe di una gran quantità di testi tratti dai Depositi letterari, magazzini di libri nei quali durante la Rivoluzione erano state conservate le biblioteche confiscate agli ecclesiastici ed agli emigrati.
Dal 1796 beneficiò, come la Biblioteca nazionale, di un deposito legale, soppresso nel 1828. Persino durante la monarchia di luglio (1830-1848) la biblioteca non apparve solo come un servizio di documentazione per l'uso del legislatore, ma come una raccolta di pezzi rari e preziosi.
La sede cambiò più volte fino al 1834, quando, dopo l'acquisizione al patrimonio statale dei beni del duca di Borbone, furono realizzati ambienti definitivi sull'area precedentemente occupata da cortili e giardini: un salone maestoso di quarantadue metri di lunghezza, dieci di larghezza e quindici di altezza, delimitato da due emicicli e scandito da cinque cupole. Nel 1838 Delacroix fu incaricato della decorazione, opera che, fra molte interruzioni (dovute anche alle sessioni parlamentari che obbligavano a smontare i ponteggi), si protrasse per nove anni. Il progetto pittorico si adattò alla destinazione del luogo ed alla classificazione dei saperi vigente all'epoca: nella cupola centrale la rappresentazione della Legislazione, da un lato la Teologia e la Poesia, dall'altro la Filosofia e le Scienze, nei due emicicli a fronteggiarsi la Pace e la Guerra.
Oggigiorno l'incremento del patrimonio libraio (che ammonta a circa 600.000 volumi, per 18 km. di scaffalature) concerne esclusivamente le opere di stretta attinenza agli interessi del legislatore.
Si tratta di testi francesi, principalmente di diritto, scienze politiche, storia, economia e scienze sociali (e tesi universitarie sulle stesse materie); 670 riviste, 220 quotidiani (comprese le edizioni locali); una quantità di CD Rom e l'accesso a numerose banche dati. Il fondo antico conta circa 1.900 manoscritti, 80 incunaboli e numerose prime edizioni.
Tutte le acquisizioni successive al 1° gennaio 1993 sono schedate in un catalogo informatico e ricercabili per autore, titolo, soggetto e tipo di documento.
Mentre la divisione degli archivi, pur facente parte del Servizio della Biblioteca, e che conserva i resoconti delle sedute dell'Assemblea dal 1789 (oltre ai fondi di deputati e gruppi parlamentari) è aperta al pubblico, la Biblioteca è riservata ai deputati, ma vi hanno accesso anche i senatori e i rappresentanti francesi al Parlamento europeo, gli ex parlamentari (anche dell'Assemblea consultiva provvisoria e delle Assemblee costituenti), il personale dell'amministrazione dell'Assemblea ed i segretari dei gruppi. Vi sono altresì ammessi i collaboratori dei deputati in carica (nel limite di due per ogni deputato) e quelli dei rappresentanti attuali al Parlamento europeo (nel limite di uno per ciascuno). Un'autorizzazione speciale può essere concessa dal Segretario generale dell'Assemblea e della Presidenza o dal Segretario generale della Questura, su proposta del Direttore del Servizio della Biblioteca e degli archivi, a chi debba consultare per motivi di studio documenti che non si trovino in nessun'altra biblioteca. L'autorizzazione dura un mese, con esclusione dei giorni di seduta, ed è rinnovabile.
Il 22 dicembre 2009 la Biblioteca ha siglato con la Biblioteca nazionale francese un accordo, sviluppato attraverso tre convenzioni:
· la prima convenzione mira anzitutto alla valorizzazione dei fondi antichi della Biblioteca dell'Assemblea nazionale e punterà poi alla creazione di una serie numerica dei dibattiti parlamentari fin dalla Rivoluzione francese, allo scopo, in linea con quanto la BNF sta attuando attraverso la creazione di poli associati con altre biblioteche pubbliche e private, di far confluire i file nel Catalogo collettivo di Francia e renderli accessibili tramite le biblioteche digitali Gallica ed Europeana. Da parte sua la Biblioteca dell'Assemblea nazionale s'impegna ad accogliere i ricercatori inviati dalla BNF per consultare i libri rari compresi nel catalogo informatizzato; in cambio, partecipa a corsi di formazione ed ottiene agevolazioni sul restauro e l'expertise dei libri rari;
· la seconda convenzione ha fissato gli obiettivi per il triennio 2009-2011: la realizzazione di una copia digitalizzata delle diverse versioni della Nouvelle Héloïse di Rousseau, a partire da quelle (manoscritte ed a stampa) possedute dalla Biblioteca dell'Assemblea nazionale (attualmente è già consultabile il primo brogliaccio); la collaborazione all'arricchimento del catalogo dei manoscritti della BNF con la cessione di dati relativi ai manoscritti posseduti dalla Biblioteca dell'Assemblea nazionale; la digitalizzazione dei dati del catalogo1789-1920 della Biblioteca medesima;
· la terza convenzione riguarda la digitalizzazione dell'esemplare manoscritto del XIV sec. del Roman de la Rose, capolavoro della letteratura cortese, posseduto dalla Biblioteca dell'Assemblea nazionale.
La lunga storia della Biblioteca, le modalità delle più antiche accessioni, lo spirito enciclopedico che ne ha guidato gli acquisti spiegano l'eccezionale ricchezza dei fondi antichi, che comprendono, fra gli altri, una Bibbia del IX sec., un'edizione miniata del XV sec. delle Decadi di Tito Livio, gli atti del processo di Giovanna d'Arco, un calendario azteco. Fra i testi digitalizzati e consultabili sul sito dell'Assemblea nazionale, oltre ai citati Roman de la Rosee il brogliaccio della Nouvelle Héloïse, anche i due volumi del manoscritto detto di Parigi delle Confessioni di Rousseau.
Indirizzi e recapiti della divisione degli archivi (la sola ad essere aperta al pubblico):
233 boulevard Saint-Germain, 75007 Paris
Tel.: +33140638577
E-mail:archives@assemblee-nationale.fr
Sito Internet: http://archives.assemblee-nationale.fr/index.asp
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La Biblioteca del Senato francese, che annovera fra i suoi passati funzionari molti scrittori illustri, quali Leconte de Lisle (1871-1894) e Anatole France (1876-1890), è ospitata nella Grande Galerie del Palazzo del Lussemburgo, terminato nel 1630, e si affaccia sui famosi omonimi giardini. Dopo essere stato destinato a dimora di personaggi illustri, prigione durante la Rivoluzione, sede del primo museo di pittura francese aperto al pubblico (1750), dal 1842 il luogo è sede della Biblioteca del Senato francese. Lunga cinquantadue metri per sette di larghezza, fu anch'essa decorata da Delocroix, che lavorò nel Palazzo dal 1840 al 1846. Nel 1887, per consentire l'accrescimento delle raccolte, fu occupata la Galleria dell'ala est, che divenne l'Annexe della Biblioteca.
Ma la storia dell'istituzione inizia molto prima, nel 1799, con la nascita del Senato conservatore. Tuttavia, solo nel 1815, con la Restaurazione, viene nominato un bibliotecario, incaricato anche della cura degli archivi.
In quel periodo la Biblioteca comincia ad arricchirsi di molte opere rare e preziose, attraverso acquisti, legati e eredità, come la raccolta Duprat-Taxis (genealogia dei Pari di Francia), la Descrizione dell'Egitto ordinata da Napoleone (monumentale racconto della campagna militare ed archeologica), e più tardi i manoscritti di V. Hugo, oltre ad innumerevoli stampe, incisioni, fotografie d'epoca.
Nel 1831 la Biblioteca può vantare un fondo di oltre diecimila testi, che nel 1842 sono già venticinquemila e nel 1887 ottantamila.
Oggi la Biblioteca raccoglie circa quattrocentocinquantamila volumi con un accrescimento di quattromila l'anno, oltre alle novecento riviste cui è abbonata, e si serve dei più moderni mezzi informatici per soddisfare le esigenze dei propri utenti, che sono esclusivamente i parlamentari e i loro collaboratori. Attualmente il Servizio della Biblioteca, degli archivi e della documentazione straniera è diretto da Catherine Maynial.
Nell'Annesso della Biblioteca è ambientata la trasmissione settimanale "Biblioteque medicis" (dal nome di Maria de' Medici, moglie di Enrico IV, alla quale si deve il completamento del Palazzo), nella quale politici ed intellettuali dibattono su libri ispirati a temi di attualità.
Pur non essendo aperta al pubblico per la consultazione, la Biblioteca è compresa nel percorso di visita del Palazzo del Lussemburgo, aperto un sabato al mese per i singoli e su appuntamento per i gruppi.
Indirizzi e recapiti (tratti dal sito ufficiale della Pubblica amministrazione, Service-Public.fr):
Palais du Luxembourg, 15 de Vaugirard, 75291 Paris Cedex 6
Tel.: + 33142342000
E-mail:c.maynial@senat.fr
Sito Internet: http://www.senat.fr