Photographs of Rome
La Biblioteca del Senato ha recentemente acquisito l'album "Photographs of Rome": una collezione di 26 fotografie di Roma attribuite a Gioacchino Altobelli e Pompeo Molins, 12 vedute di Venezia attribuite a Carlo Naya e 4 eseguite da A. Perini, ed infine una immagine di Milano. Tutto il gruppo di immagini è databile al 1860 circa.
Gioacchino Altobelli (1814-1878) iniziò la sua attività come pittore ma, con l'avvento della fotografia, intravedendo migliori opportunità nella nuova professione, aprì uno studio in Via di Fontanella Borghese insieme a Pompeo Molins (1827-1893) anche lui allievo di Tommaso Minardi all'Accademia di pittura di San Luca. Lo studio rimase in attività fino al 1865 circa, quando il sodalizio fra i due artisti terminò.
I lavori venivano eseguiti utilizzando un negativo di vetro all'albumina, secondo un procedimento messo a punto nel 1848 che usava l'albume d'uovo per far aderire alla lastra di vetro i sali fotosensibili. Questa tecnica conferiva all'immagine una particolare ricchezza nella gamma dei toni del marrone, ma aveva l'inconveniente che la carta tendeva ad arrotolarsi. Per questo motivo le fotografie, come nell'album acquistato dalla Biblioteca, venivano sempre incollate su un supporto di cartone.
Carlo Naya (1816-1882) dopo lunghi viaggi nel Mediterraneo, si stabilì a Venezia aprendo un laboratorio di fotografia prima in Campo San Maurizio e poi in Piazza San Marco e diventando ben presto uno dei fotografi più noti dell'epoca. Le sue opere, conosciute ed acquistate anche all'estero, sono ora documentate tramite l'Archivio Naya che conserva circa ottomila lastre a testimonianza della sua intensa attività.
Il forte interesse per la storia locale italiana che ha caratterizzato la Biblioteca sin dalla sua istituzione ha suggerito l'acquisizione di questo album fotografico, che si colloca come un complemento al ricco patrimonio iconografico contenuto nel Fondo antico di storia locale. La raccolta comprende volumi editi in un periodo compreso fra il 1500 ed il 1861, da cui sono tratte le incisioni raccolte oggi in un archivio di circa 12.000 immagini digitalizzate, ricercabili tramite il database sulla storia dei comuni italiani nella Biblioteca del Senato, Il Comune e la storia.