Il contributo dell'Emeroteca del Senato alla mostra sui "Padri Fondatori"
L'Emeroteca del Senato ha partecipato all'organizzazione della mostra sui "Padri Fondatori", allestita a cura del Senato della Repubblica e dell'Istituto per la storia del Risorgimento per celebrare i 150 anni dello Stato italiano, selezionando alcuni tra i giornali antichi più rappresentativi delle proprie collezioni e risalenti al periodo dal Settecento alla fase pre-unitaria - alcuni dei quali proseguirono le pubblicazioni anche successivamente - i cui primi numeri sono esposti nelle sale di Palazzo Madama. Dal ricco patrimonio di periodici della Biblioteca del Senato sono stati attinti quelli che, per vivacità intellettuale, importanza storica e suggestione iconografica, maggiormente contribuiscono a evidenziare il ruolo fondamentale svolto dalla stampa italiana dell'epoca nella creazione di una coscienza politica e nella diffusione delle idee patriottiche. Il giornalismo italiano dell'Ottocento assolse infatti alla duplice funzione di divulgare le notizie e formare le classi sociali coinvolte in quel processo di unificazione che la mostra si propone di ripercorrere e illustrare tramite l'ausilio di documenti e cimeli di inestimabile valore storico e antiquario.
La sezione dedicata ai periodici prende le mosse dal Caffè - nato ad opera di personaggi come Pietro e Alessandro Verri, Cesare Beccaria, Luigi Lambertenghi e altri - che già a partire dal 1764 introdusse nella vita culturale italiana quei fermenti d'innovazione che tanta influenza avranno nel successivo dibattito civile italiano, e dal Giornale de' Patrioti d'Italia, la cui pubblicazione risale agli anni 1797-1798, espressione della temperie storica rivoluzionaria e napoleonica che vede, negli organi di stampa, uno strumento di propaganda politica atto a diffondere i nuovi ideali patriottici presso strati sempre più vasti della popolazione. Altro giornale di grande rilevanza storica e intellettuale esposto in occasione della mostra è il Conciliatore di Silvio Pellico, tra i primi a propugnare, all'inizio del XIX secolo, i principi liberali di apertura all'Europa con una forza anticipatrice di singolare modernità.
Seguono poi alcuni tra i più illustri giornali ottocenteschi, come l'Antologia di Vieusseux, caratterizzata da una forte propensione pedagogica, che promosse lo sviluppo di una borghesia illuminata e attenta alle istanze sociali e civili del tempo, il Risorgimento fondato da Camillo Benso di Cavour, che segnò l'ingresso in politica del futuro statista e nel quale egli annunciò il suo programma politico, e il mazziniano L'Italia del Popolo, in cui il patriota genovese esprime le sue posizioni repubblicane e democratiche in contrasto con il realismo cavouriano, introducendo il modello del giornale di grande formato di tipo francese e altre innovazioni destinate a lasciare il segno nella stampa italiana successiva.
Vi è quindi una serie di periodici locali che, pur nel breve arco temporale delle loro pubblicazioni, fornirono un contributo significativo allo sviluppo del clima intellettuale sul quale si innestò il movimento unitario; tra di essi si annoverano La Bilancia, La Donna Italiana, L'Arlecchino, Il Fischietto, Il Biricchino, Il Don Pirlone, quest'ultimo da segnalare per le gustose caricature satiriche.
Degni di particolare nota sono infine La Civiltà Cattolica e La Nazione, le cui pubblicazioni proseguono ancora oggi, espressione di due diverse istanze sociali e culturali, l'una ispirata alla dottrina tomistica della Chiesa, contraria al movimento di unificazione nazionale e schierata contro la libertà di stampa, l'altra volta a sostenere i principi di indipendenza e unità che animarono la temperie storica attorno al 1860.
La mostra sui "Padri Fondatori" rappresenta dunque un'occasione importante per trovare, riuniti in un contesto storicamente ragionato, alcuni tra gli esemplari più preziosi della stampa periodica italiana tra Settecento e Ottocento, attraverso i quali si intende offrire ai visitatori una chiave di lettura per cogliere l'evoluzione di questo fondamentale settore della vita culturale alla luce delle vicende storiche; in tal senso si colloca l'attività dell' Emeroteca del Senato, il cui compito primario è quello di fornire, avvalendosi delle proprie collezioni, un quadro approfondito e rigoroso del percorso civile che ha condotto alla nascita dell'Italia di oggi.