Resoconto del corso "Il Parlamento in biblioteca" (2-4 dicembre 2009)
Come già segnalato nel precedente numero della newsletter, dal 2 al 4 dicembre si è tenuto presso il Polo bibliotecario parlamentare il corso "Il Parlamento in biblioteca", cui hanno partecipato 25 bibliotecari provenienti da tutta Italia (anche un bibliotecario della Biblioteca del Parlamento europeo) e da tutte le tipologie di biblioteca. I partecipanti hanno aderito all'idea di scrivere un breve resoconto della loro esperienza e cogliamo qui l'occasione pubblica per ringraziarli. In particolare, il pezzo che segue è stato scritto da Cinzia Mescolini, con i contributi di Roberta Rondini, Elisa Rubino, Raffaella Cardini e Massimo Reboldi.
*********************
Raccontare questa terza edizione del corso "Parlamento in biblioteca" dal punto di vista di chi ne è stato "discente", significa come prima cosa esprimere il piacere della scoperta rispetto a un patrimonio documentario ricchissimo, quotidianamente prodotto dalle istituzioni parlamentari nello svolgimento delle loro attività. Nonostante l'accesso pubblico a tale enorme quantità di informazioni sia un diritto e una necessità di ogni cittadino, spesso ne viene ignorata sia l'esistenza che la possibilità di consultazione attraverso la rete Internet, sempre più ampia man mano che procedono i progetti di digitalizzazione e di apertura alla rete delle banche dati di documentazione parlamentare. Anche per coloro che possono essere considerati "tecnici" (bibliotecari, giuristi) la scoperta non è stata meno avvincente, anzi ha offerto uno spunto per progettare sviluppi qualitativi del proprio servizio agli utenti-cittadini, utenti-universitari, utenti-ricercatori.
L'esplorazione dei giacimenti informativi presenti nei tre siti - Camera.it, Senato.it e Parlamento.it - ha riservato, infatti, molte sorprese e richiesto doti di concentrazione e impegno poiché il percorso di scoperta e di conoscenza è stato complesso, riguardante al tempo stesso la ricerca di documenti con specifica terminologia parlamentare e l'"apprendimento" di possibili percorsi alternativi all'interno dei siti (come ben hanno dimostrato le utili esercitazioni sul campo).
Una documentazione preziosa affiorata grazie alla competenza e alla disponibilità del corpo docente, appartenente al personale del Polo bibliotecario parlamentare, che nelle intense ore di formazione, in cui si sono alternate lezioni frontali ed esercitazioni pratiche, ha svelato le strategie di ricerca nelle banche dati accessibili dai siti web di Camera e Senato. Il "gruppo classe", costituito prevalentemente da bibliotecari pubblici e universitari, non ha perso occasione per scambiarsi impressioni e riflessioni, approfittando anche dei momenti di socializzazione, rappresentati, ad esempio, dalle piacevoli visite alla Camera e al Senato.
L'auspicio è che le metodologie apprese possano rappresentare per quanti lavorano e si occupano a vario titolo di biblioteche, uno stimolo per valorizzare, nel reference, il patrimonio documentario istituzionale presente in rete, in relazione ai contesti in cui ci si trova ad operare. La diversità dei contesti suscita una riflessione. Se infatti nelle biblioteche universitarie disporre di strategie di ricerca metodologicamente corrette per recuperare la documentazione parlamentare significa poter far fronte, con un servizio di qualità, alle esigenze degli utenti, diverso è il discorso per le biblioteche pubbliche. Qui, valorizzare la documentazioni parlamentare significa "creare" delle esigenze informative, che raramente si manifestano spontaneamente, attraverso servizi di documentazione avanzata. La sfida è dunque quella, in particolare per le biblioteche pubbliche, di avvicinare il cittadino alle istituzioni, nella convinzione che una corretta documentazione è il primo gradino di una partecipazione democratica, consapevole, alla vita politica.
Sarebbe bello se da questa esperienza nascesse una rete di persone, magari allargata ai partecipanti delle precedenti edizioni del corso, che attraverso lo scambio di idee, materiali ed esperienze, possa coltivare un vivaio di servizi innovativi, orientati alla valorizzazione della documentazione parlamentare accessibile in Internet. Chissà, magari insieme, si riesce davvero a "far entrare" il Parlamento in biblioteca.