La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Caratteristica distintiva d'una biblioteca nazionale è il compito, attribuitole dallo Stato, di conservare e documentare il complesso del patrimonio librario d'un paese. In Italia sono due gli istituti posti in grado di svolgere questo compito: la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e quella di Roma. La normativa vigente in materia di deposito legale (la Legge n. 106 del 2004 e il D.P.R. n. 252 del 2006, che di essa costituisce il regolamento di attuazione) stabilisce difatti che tali biblioteche debbano ricevere dagli editori o dai responsabili delle pubblicazioni una copia di tutto ciò che viene pubblicato sul territorio nazionale. La denominazione di "centrale", accanto a quella di "nazionale", è loro attribuita in ragione del fatto che nel nostro paese il titolo di biblioteca nazionale spetta anche ad altri istituti. È questa una situazione che data dagli anni immediatamente successivi all'unificazione, quando fu deciso di riconoscere particolare rilevanza, oltre che alla biblioteca fiorentina, a quelle site nelle altre capitali dei disciolti stati preunitari; la composizione di questo insieme di biblioteche ha poi conosciuto ripetute alterazioni, senza però che venisse meno, sino ai giorni nostri, il principio dell'esistenza d'una serie di istituti così qualificati. Quanto all'esistenza di due biblioteche nazionali centrali, essa si spiega col fatto che sede naturale d'una simile istituzione parve dover essere la capitale del giovane stato italiano e che quando essa fu spostata da Firenze a Roma fu scelto di creare in quest'ultima città una nuova biblioteca centrale senza sminuire il rango di quella già esistente. Attualmente, le due biblioteche nazionali centrali e le altre sette biblioteche nazionali esistenti rientrano nel novero delle quarantasei biblioteche pubbliche statali, dipendenti dal Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, cui il D.P.R. n. 417 del 1995 (recante norme sulle biblioteche pubbliche statali) e il D.P.R. n. 441 del 2000 (recante norme sull'organizzazione del Ministero) attribuiscono il compito di raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana a livello nazionale e locale (nonché quella straniera, selezionata in base alla specificità delle proprie raccolte).
La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma nacque nel 1876. Originariamente, essa fu ospitata in un'ala del Palazzo cinquecentesco del Collegio Romano, sede dell'antica Bibliotheca Secreta o Major dei Gesuiti; il patrimonio di tale Biblioteca, unitamente ai fondi manoscritti e a stampa di varie biblioteche conventuali appartenute a corporazioni religiose soppresse, costituì il nucleo originario della nuova istituzione. Nel 1975 la Biblioteca venne trasferita nella sede che occupa attualmente, all'interno della zona archeologica del Castro Pretorio.
Coerentemente con quanto stabilito dal D.P.R. n. 417 del 1995, la Biblioteca Nazionale Centrale individua quali propri obiettivi quelli di raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana, acquisire la principale produzione editoriale straniera (in particolare quella dedicata al nostro paese), conservare ed accrescere le proprie raccolte storiche, diffondere e rendere disponibile il complesso del proprio patrimonio. Come detto, la Biblioteca riceve dagli editori o dai responsabili delle pubblicazioni una copia di tutto ciò che viene pubblicato sul territorio nazionale; l'incremento delle sue raccolte avviene però anche tramite doni e acquisti.
La politica di acquisizioni della Nazionale ha privilegiato nel tempo l'indirizzo storico-umanistico; particolare importanza, negli ultimi decenni, ha assunto l'ampliamento della documentazione relativa alla letteratura italiana del Novecento, in seguito alla costituzione del Fondo Falqui e ad una serie di acquisti di edizioni rare e di pregio sull'argomento. Da menzionare sono anche le collezioni speciali della Biblioteca, le quali comprendono quattro sezioni: la Sezione Romana, nata con lo scopo di documentare la cultura e la storia di Roma e comprendente documenti manoscritti e a stampa, disegni, stampe, incisioni e fotografie; quella cartografica, nella quale figurano, oltre a molte carte antiche, le raccolte organiche degli Enti cartografici ufficiali dello Stato e di alcuni Istituti cartografici privati; il fondo di stampe e disegni; il settore delle Collezioni orientali (articolato in quattro fondi: arabo, cinese, giapponese e slavo). Sono inoltre assai ricche la collezione di periodici (sia italiani che stranieri e sia correnti che spenti; fra questi ultimi vi sono anche giornali e gazzette dei secoli XVII-XIX) e quella di giornali (alimentata principalmente dal deposito obbligatorio degli stampati, anche se fra di essi non mancano testate straniere e giornali di antica data, quali gazzette settecentesche e testate popolari d'inizio del secolo scorso); questi ultimi sono disponibili in molti casi anche in formato microfilm. La Biblioteca possiede altresì delle collezioni di manoscritti, incunaboli e libri antichi, costituite in principio dai fondi appartenuti alle biblioteche conventuali soppresse dopo l'Unità, ma progressivamente ampliate in epoca successiva. Va segnalato che presso la Biblioteca Nazionale Centrale opera il Centro nazionale per lo studio del manoscritto, il quale conserva oltre 100.000 microfilm di manoscritti posseduti dalle principali biblioteche italiane, pubbliche e private. Di tale raccolta è disponibile anche un catalogo on-line. La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma offre dunque agli studiosi di materie storiche una documentazione tanto ricca quanto variegata, che può validamente integrare il materiale posto a loro disposizione dalle collezioni della Biblioteca del Senato.
Allo scopo di valorizzare le proprie raccolte e di rendere accessibili i propri documenti ad un numero sempre più elevato di lettori, la Biblioteca ha dato avvio a diversi progetti di digitalizzazione, realizzati autonomamente o nell'ambito del progetto della Biblioteca digitale italiana, cui aderisce assieme ad altre biblioteche di cui abbiamo trattato in questa rubrica (la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, la Biblioteca della Fondazione Basso e la Biblioteca Casanatense). La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma partecipa altresì al progetto del database Manus, comprendente la descrizione e le immagini digitalizzate dei manoscritti conservati nelle biblioteche italiane pubbliche, ecclesiastiche e private.
L'accesso alla Biblioteca è consentito a tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni e siano in possesso di un documento d'identità valido; la consultazione di manoscritti e libri rari è riservata a studiosi e ricercatori, ma studenti universitari possono accedervi dietro esibizione d'una lettera di presentazione del docente che ha assegnato la ricerca. La Biblioteca fornisce servizi di informazioni bibliografiche e di riproduzione dei documenti (fotocopiatura, scansioni digitali e riproduzioni fotografiche). Sono ammessi al prestito i cittadini italiani residenti nel Lazio ed anche chi è soltanto domiciliato nella regione, se in grado di documentare le proprie necessità di studio.
Indirizzi e recapiti:
Viale Castro Pretorio 105
00185 Roma
Tel.: 06/49891
Fax: 06/4457635
E-mail: bnc-rm@beniculturali.it
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