Il blog in biblioteca, la biblioteca nel blog

blogDinamico, interattivo, aggiornato: il blog sempre più spesso entra in biblioteca come nuova modalità di comunicazione con gli utenti. Ma come viene realizzato? Offre nuovi servizi o ripropone servizi tradizionali in modo nuovo? Incentiva il rapporto dei cittadini con le biblioteche? In una parola: funziona?

Le risposte a queste domande, come per ogni servizio che implichi valutazioni costi-benefici legate a contesti specifici, possono essere assai articolate. Cerchiamo allora di evidenziare alcune variabili su cui può giocarsi l'utilità di un blog bibliotecario e - in ultima analisi - il suo successo, a partire da alcuni esempi italiani.

In primo luogo, come nasce un blog di biblioteca e chi lo gestisce? Talvolta si tratta di un'iniziativa di singoli bibliotecari che ne curano la tenuta e l'aggiornamento; talvolta è l'esito pratico di un progetto di comunicazione curato dall'ente di riferimento; più spesso l'idea nasce da esperienze di impiego con contratti a termine, stage, servizio civile, e in questi casi spesso il blog chiude al termine del rapporto di lavoro, magari segnalandolo con avvisi spiritosi che però non fugano qualche dubbio sull'incisività dell'operazione nella vita della biblioteca.

Le modalità della creazione di un blog incidono poi sul suo utilizzo e sulla risposta del pubblico. Se infatti una delle principali caratteristiche del blog è l'interattività, ne cambiano però gli attori: i blog gestiti da volontari tendono così a ricevere "post" di contenuto comunicativo spesso generico - quando non autoreferenziale - da una comunità di utenti che per lo più coincide con i frequentatori della biblioteca; i blog di biblioteche scolastiche per lo più si pongono come interessante strumento di confronto tra studenti e docenti e di feedback riguardo a iniziative di promozione della lettura messe in atto nell'istituto (presentazioni di libri, lezioni tenute da scrittori, giornali di classe); i blog di biblioteche universitarie talvolta utilizzano il meccanismo dei post non tanto per ricevere quanto per diffondere informazioni su eventi organizzati dalla biblioteca o su risorse internet di interesse accademico, piegando dunque il blog a possibile sostituto delle ormai obsolete directory di siti utili, resi ora raggiungibili tramite la funzionalità di ricerca nell'archivio dei post.

È poi frequente che i blog assumano una identità autonoma rispetto alla biblioteca e al suo sito ufficiale, anche scegliendo un diverso nome: "Biblò" e "BiblioBlog" sono solo alcune attestazioni di una tendenza che nei casi migliori implica un intento funzionale del blog di biblioteca e un suo ruolo alternativo rispetto all'istituzione di riferimento, ad esempio nella scelta del tipo di informazioni da dare e di servizi da offrire.

Tra i servizi offerti dai blog, appunto, i più interessanti appaiono quelli che non si limitano a duplicare le funzionalità "classiche" dei siti web di biblioteca (ricerca nei cataloghi, segnalazione di banche dati, bacheca di annunci) ma valorizzano con l'interattività strumenti tradizionali (sondaggi tra gli utenti; segnalazione delle nuove acquisizioni ma con possibilità di commento da parte del pubblico; segnalazione di risorse utili amplificata grazie a RSS feed) o addirittura ne creano di nuovi, più orientati anche all'esterno dell'usuale bacino d'utenza della biblioteca (diffusione di materiali didattici, connessione a social networks e ad altri tools del Web 2.0).

Per chi volesse approfondire o creare a sua volta un blog, segnaliamo solo alcuni dei numerosi materiali ormai disponibili online:

Riportiamo infine una breve lista dei blog consultati che non ha alcuna pretesa di completezza, limitandosi a segnalare i primi risultati ottenuti da una ricerca nel web, sia nel "normale" Google che in alcuni degli ormai numerosi motori specializzati per i blog (Google ricerca blog, ElencoBlog, BlogCatalog, CercaBlog). Vale la pena di notare come risulti invece insoddisfacente una analoga interrogazione di BlogBabel, che richiede un'iscrizione da parte dei singoli blog che vogliano rendersi ricercabili: che in questa mancata volontà di registrazione sia la chiave di una percezione ancora limitata di un certo genere di risorse e potenzialità, le quali potrebbero esprimersi meglio con maggiori occasioni di contatto e scambio di esperienze tra istituzioni diverse?



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