La Biblioteca del Senato e il Web 2.0
Da questo numero si inaugura una nuova rubrica dedicata agli strumenti offerti dal cosiddetto Web 2.0, che con le sue caratteristiche di interattività pone nuove sfide ai bibliotecari sia nell'ottica di una migliore gestione delle procedure interne, sia in funzione della progettazione dei servizi al pubblico e della relazione con gli utenti.
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Al centro della nuova rubrica è la "Biblioteca 2.0", poliedrica realtà in trasformazione per la prima volta definita da Michael Casey, modello per l'erogazione di offerte personalizzate, nonché punto di congiunzione tra servizi bibliotecari "tradizionali" e nuove tecnologie partecipative. La "Library 2.0" si colloca, non solo idealmente, nell'ampio orizzonte del "Web 2.0" le cui molteplici potenzialità applicative, caratterizzate da uno spiccato livello di interazione sito-utente, muovono le biblioteche verso il confronto tra forme comunicative consolidate e nuovi modelli per servizi consentiti dal web sociale.
Anche in Italia l'interesse per queste tematiche è notevolmente cresciuto negli ultimi tempi, come dimostrato, tra le altre, dalla pubblicazione in Internet degli atti del seminario di aggiornamento Web 2.0 and libraries promosso dal consorzio interuniversitario Caspur presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Roma Tre il 6 marzo 2009. I contributi presentati al seminario (abstract, slide, video) sono consultabili online sul sito dell'evento, insieme a un resoconto della giornata.
Nell'occasione era stato presentato il progetto Ciber-23librarythings, un programma di apprendimento online ispirato al Learning 2.0 program della Public Library of Charlotte and Mecklenberg County, che incoraggia lo staff della biblioteca ad acquisire il controllo degli strumenti Web 2.0 e a valutare il loro impatto sulla biblioteca e sui servizi. Si erano poi passate in rassegna diverse tipologie di risorse che possono essere utili al lavoro del bibliotecario: social networks, strumenti di social bookmarking, web feeds, wikis, da ripensare anche nella prospettiva di un'ulteriore integrazione dei media (per cui Gerry McKiernan propone la suggestiva definizione di "WebQubed", evocatrice di un tipo di web con una dimensione in più) verso una sensory information navigation, che consenta ad esempio il visual browsing in banche dati web e non-web, o nuovi utilizzi della tecnologia touch-screen integrata alla ricerca.
In generale, la sensazione è che la riflessione su queste tematiche muova tra gli opposti rischi del restare impermeabili a novità tecnologiche che incidono anche sulle attitudini di ricerca e sulla stessa forma mentis degli utenti, e del cavalcare facili entusiasmi senza una vera analisi delle concrete esigenze degli utenti nei confronti dei servizi della biblioteca.
Da tempo alla ricerca di uno strumento flessibile di comunicazione, nell'ambito del lavoro collettivo di accoglienza, orientamento e informazioni bibliografiche, la Biblioteca del Senato ha iniziato a sperimentare, al momento per le sole attività di back-office ma con sguardo lanciato verso l'esterno, l'uso di una piattaforma wiki gratuita per condividere informazioni e procedure o pianificare momenti di formazione e aggiornamento del personale. Basato su un progetto collettivo, un Wiki è un sito Web (o un insieme di documenti ipertestuali) modificabile dai suoi utilizzatori e i cui contenuti sono prodotti, fruiti e aggiornati da tutti coloro che vi hanno accesso, in modo collaborativo.
Alcuni esempi già avviati di piattaforme wikis nelle realtà bibliotecarie sono stati documentati e categorizzati da Matthew Bejeune nell'articolo "Wikis in Libraries", pubblicato in "Information Technology and Libraries", la rivista della Library and Information Technology Association. Lo sviluppo crescente del fenomeno ha quindi permesso il sorgere del Library Wikis, un meta-Wiki volto ad apprendere e monitorare i wikis nelle biblioteche.
Il Wiki rappresenta per la Biblioteca del Senato un primo avvicinamento a queste nuove tecnologie che contano in futuro di potenziare nella direzione dell'ampliamento, non solo monodirezionale, dell'utente in biblioteca.