L'Archivio di Stato di Roma
L'Archivio di Stato di Roma fu istituito con il regio decreto n. 605 del 30 dicembre 1871, con il compito di conservare gli atti degli organi centrali dello Stato pontificio di cui il nuovo Stato era entrato in possesso (in linea di massima, nell'Archivio di Stato di Roma venne raccolta la documentazione degli organismi pontifici preposti all'amministrazione temporale, mentre nell'Archivio Segreto Vaticano rimase la documentazione degli uffici ed organismi preposti al governo della Chiesa), gli archivi giudiziari e notarili romani fino all'unificazione e gli atti degli uffici statali con sede nell'attuale provincia di Roma, sia per il periodo anteriore che per quello posteriore all'Unità. Per lungo tempo l'Archivio di Stato di Roma assolse anche la funzione di archivio centrale del nuovo Stato unitario, compito attualmente svolto da un istituto archivistico del tutto autonomo, l'Archivio Centrale dello Stato (del quale abbiamo trattato in un precedente articolo).
Prima sede dell'Archivio fu Palazzo Mignanelli, presso Piazza di Spagna (anche se numerosi fondi archivistici furono collocati in vari altri palazzi romani); nel 1936, in seguito al trasferimento dell'Università di Roma nella nuova città universitaria, esso si vide assegnare il complesso architettonico della Sapienza, ove si trova ancora oggi la sua sede centrale. Esigenze di spazio hanno però comportato la creazione d'una sede succursale, sita in via di Galla Placidia.
L'Archivio di Stato di Roma offre agli utenti della Biblioteca del Senato che si avvalgono delle sue collezioni per ricerche a carattere storico o giuridico notevoli possibilità di ampliare il loro campo d'indagine, grazie alla ricchezza e alla varietà del suo patrimonio documentario. Tale patrimonio comprende, fra l'altro, la documentazione prodotta dalle magistrature centrali attinenti al governo temporale dello Stato pontificio, soprattutto a partire dal XV secolo (segnaliamo, in particolare, l'archivio della Camera Apostolica, cui faceva capo l'amministrazione finanziaria del Papato, e la Congregazione del Buon Governo, preposta alla vigilanza sulle amministrazioni locali); archivi di magistrature dei periodi giacobino e napoleonico negli stati romani; gli archivi dei tribunali e delle magistrature pontificie; gli archivi notarili cittadini; le carte delle corporazioni religiose e delle confraternite romane; alcuni archivi delle famiglie nobili romane che rivestirono le massime cariche ecclesiastiche, civili e militari nell'antico Stato pontificio. Segnaliamo inoltre, fra le carte di epoca postunitaria, l'archivio dell'Intendenza di Finanza fino al 1910 e del Genio Civile fino al 1954, quello della Prefettura fino al 1945 e quello della Questura fino al 1910, quello del Tribunale Civile e Penale di Roma per il periodo 1871-1897, quello del Tribunale di Commercio fino al 1888, quelli della Corte d'Assise e della Corte di Appello di Roma fino al 1921; gli archivi degli enti pubblici soppressi di Roma e provincia; vari catasti e collezioni cartografiche.
I principi che regolano la consultabilità di questo imponente patrimonio sono ovviamente quelli stabiliti dalla normativa generale sugli archivi: dunque, come stabilisce l'art.122del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), la sua consultazione è libera, con le eccezioni previste dalla stessa normativa. Personale interno dell'Archivio effettua lavori di riproduzione con fotocamera digitale e di masterizzazione di immagini digitali da banca dati. L'Archivio dispone d'una propria biblioteca, l'accesso alla quale è consentito agli studiosi che frequentano la sala di studio e a chi necessita di consultare pubblicazioni non reperibili altrove.
La realizzazione, a partire dal 1998, del Sistema Informativo ha reso possibile la consultazione sul web dell'elenco completo dei fondi archivistici posseduti e la descrizione di oltre 160 complessi documentari, che giunge fino al livello delle singole unità.
L'Archivio ha inoltre in corso progetti finalizzati alla digitalizzazione di parte del suo patrimonio documentario. Il progetto Imago II ha realizzato la digitalizzazione ad alta risoluzione di alcune delle serie più preziose e frequentemente consultate, appartenenti a fondi catastali, pergamenacei e notarili. La consultazione del materiale digitalizzato è attualmente possibile nella sala di studio virtuale della sede principale dell'Archivio di Stato di Roma, ed è in corso la realizzazione di un sistema di consultazione virtuale online.
Indirizzi e recapiti:
Sede centrale:
Corso Del Rinascimento, 40 - 00186 Roma
tel. 06 6819081
fax: 06 68190871
Sede succursale:
Via di Galla Placidia 93 - 00159
tel./fax 064370019
e-mail: as-rm@beniculturali.it
Sito internet: http://www.archiviodistatoroma.beniculturali.it