Gli Statuti di Belluno e il Repertorium aureum di Guillaume Durand

belluno 2La Biblioteca del Senato ha recentemente accresciuto le sue raccolte giuridiche medievali e moderne di due importanti documenti del XV secolo, che vanno ad arricchire rispettivamente la Raccolta degli Statuti e il fondo di Diritto comune.

Si tratta di un manoscritto quattro-cinquecentesco dello Statuto di Belluno del 1392 e dell'incunabolo del Repertorium aureum iuris canonici di Guillaume Durand, stampato a Roma nel 1474.

Il codice statutario di Belluno presenta i quattro libri dello statuto del 1392, che sarà poi stampato nel 1525 a Venezia da Fabiano de Tomasi, seguiti dalla trascrizione di documenti vari tratti dai registri del Comune di Belluno e relativi agli anni 1401-1557. Il volume risulta appartenuto a Giulio Cesare Buzzati, padre di Dino, celebre professore di diritto internazionale all'Università di Pavia e poi alla Bocconi di Milano e bibliofilo appassionato, che continuò ad arricchire di volumi antichi e di documenti preziosi la biblioteca di Villa San Pellegrino (ove Dino nacque nel 1906), costituita in precedenza dallo zio Cesare Traverso e punto di riferimento per i cultori di storia bellunese. Il codice risulta descritto in modo dettagliato nell'aggiornamento del Catalogo della Raccolta di Statuti della Biblioteca del Senato, consultabile on line nelle pagine del sito dedicate alla Storia dei Comuni italiani.

Il Repertorium aureum iuris canonici di Guillaume Durand, pubblicato per la prima volta da Theobaldus Schencbecher nel 1474 a Roma in formato in folio, verrà stampato, nel solo Quattrocento, in ben altre due edizioni, a significativa testimonianza dello straordinario successo di un testo che ricopre un'importanza straordinaria nella funzione di repertorio e indice del diritto canonico.



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