L'integrazione funzionale con la Camera: il punto di vista del direttore della Biblioteca della Camera

In questa intervista Antonio Casu, direttore della Biblioteca della Camera, espone il suo punto di vista sui vantaggi e le prospettive derivanti dalla creazione del Polo bibliotecario parlamentare.

Quali vantaggi ha comportato a suo avviso l'integrazione funzionale tra le due Biblioteche parlamentari?

I primi beneficiari della costituzione del Polo bibliotecario parlamentare sono certamente i suoi utenti, che ora possono entrare indifferentemente dall'ingresso di ciascuna delle due Biblioteche, consultare i cataloghi in modo integrato e sfruttare in modo più efficiente le risorse disponibili.

Si tratta di un passo significativo e originale in direzione di un ulteriore consolidamento del rapporto delle istituzioni parlamentari con la cittadinanza, nel solco di scelte che, nel tempo, hanno portato, caso raro nel panorama delle biblioteche parlamentari, all'apertura al pubblico esterno ed alla piena accessibilità di un ingente patrimonio librario, documentale e digitale.

Anche l'organizzazione del lavoro all'interno delle Biblioteche ha risentito positivamente delle novità derivanti dall'avvio del progetto, che è stato sempre improntato alla volontà di uniformare i servizi sullo standard più alto: questo ha portato in alcuni casi a dei notevoli "balzi in avanti", ad esempio dal punto di vista tecnologico e della redistribuzione dei carichi di lavoro tra gli addetti al front-office.

Quali cambiamenti prevede nell'ambito dell'organizzazione interna e delle funzioni della Biblioteca della Camera?

Di recente si è deciso di dare un'accelerazione al processo di riorganizzazione del lavoro svolto dalle due Biblioteche, volta a minimizzare le sovrapposizioni e a liberare spazi e risorse economiche e umane. Si tratta di un processo condiviso, graduale e per molti versi speculare.

Ad esempio, la Biblioteca della Camera avrà la responsabilità economica e gestionale relativa alla collezione dei periodici (in formato cartaceo e digitale), e potrà riconvertire a deposito gli spazi finora dedicati all'Emeroteca, che sarà curata dalla Biblioteca del Senato. Nella ripartizione nella gestione dei seriali viene inoltre riconosciuta alla Biblioteca della Camera la competenza esclusiva nel trattamento degli atti parlamentari stranieri e della legislazione straniera. A tali specializzazioni ne corrispondono ovviamente altre che contraddistinguono la Biblioteca del Senato.

Direi quindi che le due Biblioteche mantengono e valorizzano le rispettive specificità, senza alcun appiattimento. Anzi, il processo di integrazione si configura come un processo emulativo virtuoso, che può valorizzare le peculiarità di ciascuna Biblioteca. Per quanto riguarda la Camera, l'accento sarà posto sullo sviluppo della documentazione prodotta dalla Biblioteca, delle attività di formazione degli utenti e della comunicazione istituzionale. Già in questi mesi, i servizi offerti dalla Biblioteca della Camera si sono arricchiti con l'apertura di nuove sale di consultazione, la predisposizione di nuove postazioni informatiche con software open source e la creazione di un catalogo unico per tutto il patrimonio posseduto.

Quali sviluppi si prefigurano nell'ambito della collaborazione fra le due Biblioteche?

Le esperienze maturate in questi primi mesi di vita del Polo bibliotecario vanno nella direzione della razionalizzazione della spesa e dei flussi di lavoro, del coordinamento e potenziamento dei servizi agli utenti, dello sviluppo di iniziative culturali comuni.

Questi sono solo i primi passi verso una progressiva integrazione delle due strutture, sia per quanto riguarda le funzioni svolte che per l'organizzazione del lavoro. Insieme, in un arco di tempo relativamente breve, potremo arrivare a risultati fino a ieri impensabili, offrendo un servizio migliore e nel contempo risparmiando risorse.

Infine, un obiettivo prioritario sarà certamente costituito dalla politica culturale e di promozione della cultura parlamentare, frutto di una sensibilità istituzionale e di una capacità di progettazione che le due Biblioteche già condividono e che non potrà che aumentare man mano che progredisce l'esperienza del lavoro comune.



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