Atto n. 4-06510

Pubblicato il 13 ottobre 2016, nella seduta n. 701
Risposta pubblicata

ANGIONI , CUCCA , LAI - Al Ministro della difesa. -

Premesso che :

il poligono militare di capo Frasca (Cagliari) è utilizzato dalle aeronautiche e dalle marine italiane, tedesche e NATO per esercitazioni di tiro a fuoco aria-terra e mare-terra. Occupa una superficie di 14 chilometri ed impegna un'area di sicurezza nel mare interdetta alla navigazione;

l'area marina coinvolta dalle operazioni di addestramento militare, interdetta alla navigazione ed alle attività di pesca, comprende le marinerie dell'oristanese operanti negli specchi acquei adiacenti al poligono;

l'attività di pesca nella zona marina antistante al poligono impegna diverse centinaia di pescatori che da settimane manifestano civilmente per la rivendicazione dei loro diritti;

un tavolo tecnico di concertazione ha visto coinvolti i rappresentanti dello Stato maggiore della difesa, la Regione Sardegna, diversi enti locali e le associazioni di categoria dei pescatori. Il tavolo si è riunito nei primi mesi del 2016 e dopo 4 riunioni ha concluso i suoi lavori il 3 marzo con un accordo ritenuto accettabile da tutte le parti;

considerato che :

è necessario ridimensionare l'area interdetta e l'area regolamentata, ampliando lo specchio acqueo transitabile al fine di ripristinare le attività di pesca e rendendo la presenza militare compatibile con le attività turistiche dei territori confinanti, fondamentale per il loro sviluppo economico;

occorre con urgenza prevedere delle rotte transitabili di sicurezza per limitare i tempi ed i rischi della navigazione con finalità di pesca alle condizioni meteorologiche avverse;

occorre con urgenza l'accertamento dell'eventuale presenza sui fondali antistanti al poligono di mine magnetiche, proiettili o altri ordigni potenzialmente pericolosi per la navigazione, al fine di prevedere le conseguenti opere di bonifica e di ripristino;

le esercitazioni militari, in particolare aeree, dovrebbero avvenire nel rispetto dell'ambiente, delle comunità che abitano nei luoghi vicini e degli operatori della pesca;

ai pescatori a cui viene interdetta la possibilità di esercitare l'attività di pesca non sono mai stati riconosciuti gli equi indennizzi, seppur obbligatori in base all'art. 332, comma 5, dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, in conseguenza degli sgomberi, sia temporanei che permanenti, e ancora meno le maggiori spese per carburante, l'aumento dei tempi di navigazione, i divieti di ancoraggio,

si chiede di sapere:

quali impegni e conseguenti azioni il Ministro in indirizzo intenda adottare con urgenza per mitigare l'impatto dei vincoli derivanti dalle esercitazioni militari del poligono di capo Frasca gravanti sulle attività di pesca;

quali azioni intenda adottare con urgenza per la riperimetrazione delle aree e delle tipologie di interdizione al fine di limitare l'impatto dei vincoli sugli operatori della pesca, anche con l'obiettivo di creare dei corridoi marini per rendere più sicura l'attività di questi ultimi;

quali azioni intenda adottare con urgenza per l'accertamento della presenza di pericolosi ordigni sui fondali marini al fine di affrontare le opere di bonifica e di ripristino dei luoghi;

quali azioni intenda adottare con urgenza per il riconoscimento agli operatori della pesca coinvolti di ottenere gli equi indennizzi, previsti dall'art. 332, comma 5, dell'ordinamento militare, conseguenti agli sgomberi sia temporanei che permanenti.