Pubblicato il 4 agosto 2016, nella seduta n. 675
ORELLANA - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
l'art. 1, comma 265, lettera d), della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per il 2016), dava la possibilità di fare richiesta all'Inps per il pensionamento anticipato a 2.000 soggetti lavoratori che, nel 2011, si trovavano in congedo per assistere figli con disabilità grave, ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del testo unico, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 (settima salvaguardia);
tale domanda doveva pervenire all'inps entro il 1° marzo 2016;
rispetto alle 2.000 domande stimate dal Governo Renzi, nel report Inps di giugno 2016, relativo della 7° salvaguardia, figurano 103 domande accolte e 164 giacenti;
a parere dell'interrogante, le risorse stanziate nell'ultima legge di stabilità, per consentire il pensionamento anticipato dei genitori che, assistono figli disabili, sarebbero potute essere impiegate per estendere tale beneficio anche ai genitori che, nel 2011, fruivano dei permessi previsti dalla legge 5 febbraio 1992, n.104, anziché dei congedi, per assistere i figli disabili, come proposto dall'interrogante nell'atto di sindacato ispettivo 4-05651, presentato in Senato il 13 aprile 2016;
i genitori di familiari disabili che, fino ad oggi, hanno usufruito dei premessi previsti dalla legge n. 104 del 1992, anziché del congedo biennale, si sentono penalizzati dalle norme previdenziali in vigore, tanto più che le risorse già stanziate nella legge di stabilità per il 2016, sarebbero sufficienti a sanare questa discriminazione,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno intervenire, con un apposito provvedimento normativo, per consentire il pensionamento anticipato anche ai genitori che nel 2011 fruivano dei permessi della legge n. 104 per assistere i figli gravemente disabili;
se non ritenga opportuno prevedere che le risorse stanziate nella legge di stabilità per il 2016 a favore dei genitori che, assistono figli disabili, non siano utilizzate per altre finalità.