Atto n. 3-03018 (in Commissione)

Pubblicato il 14 luglio 2016, nella seduta n. 660

ARACRI - Ai Ministri della difesa e dell'interno. -

Premesso che:

nella notte tra il 6 ed il 7 luglio 1945, terminato da più di 2 mesi il secondo conflitto mondiale, 54 persone innocenti, tra cui donne e ragazzi (la più giovane aveva solo 16 anni) vennero trucidate a colpi di mitra da sanguinari partigiani assassini che fecero irruzione nelle carceri di Schio (Vicenza);

l'unica "colpa apparente" delle vittime era quella di essere familiari di membri appartenenti alla Repubblica sociale italiana;

come esecutore materiale all'efferato crimine partecipò il soldato Valentino Bortoloso, detto "Teppa", che, per le sue deplorevoli azioni, è stato prima condannato, e poi amnistiato, alla pena capitale da un tribunale alleato;

in data 16 giugno, Valentino Bortoloso, oggi novantatreenne, è stato decorato con medaglia d'oro al valore della Resistenza, con una cerimonia solenne presso la Prefettura di Vicenza in data 16 giugno 2016;

l'iter che ha portato all'oltraggiosa onorificenza ha previsto l'iniziativa del Ministero della difesa, coadiuvato dal Ministero dell'interno, per la consegna delle "medaglie della liberazione";

a giudizio dell'interrogante, l'attribuzione di una benemerenza ad un criminale condannato dalla giustizia e dalla storia rappresenta un atto che oltraggia la memoria delle vittime e offende il dolore dei familiari e di un territorio che, a distanza di decenni, sente ancora sulla propria pelle il bruciore di quelle ferite,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno, ciascuno per le proprie competenze, adottare le iniziative volte al ritiro immediato dell'onorificenza a Valentino Bortolaso, atteso che, altrimenti, sarebbe lo Stato tutto a perdere credibilità ed autorevolezza;

se il Ministro della difesa non ritenga utile avviare una riflessione sull'opportunità di annoverare ancora l'Associazione nazionale partigiani d'Italia tra le associazioni reducistiche considerato che, con la modifica del suo statuto avvenuta nel 2006, possono iscriversi all'associazione tutti i cittadini maggiorenni che dichiarino e sottoscrivano determinate finalità, assumendo ormai di fatto, ad avviso dell'interrogante, le sembianze di un partito politico.