Pubblicato il 5 luglio 2016, nella seduta n. 653
SCAVONE - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
l'Istituto superiore di sanità (ISS), tra i suoi compiti, ha quello di compiere direttamente attività di ricerca scientifica nell'ambito delle materie previste dal piano sanitario nazionale e di promuovere programmi di studio e di ricerca, sperimentazioni cliniche e sviluppi tecnologici e di avanguardia, anche in collaborazione con le strutture del Servizio sanitario nazionale, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e le aziende ospedaliere;
segnatamente, ai sensi dell'art. 2, lettera d), del decreto ministeriale 24 ottobre 2014, l'Istituto superiore di sanità "effettua controlli analitici, valutazioni e ispezioni, anche ai fini autorizzativi, su articoli, biocidi, cosmetici, diagnostici in vitro, dispositivi medici, mangimi, materiali, matrici ambientali e biologiche, miscele o preparati pericolosi e non, presidi medico chirurgici, prodotti alimentari, prodotti fitosanitari, sostanze, ambienti di vita e di lavoro, agenti biologici, chimici e fisici, benessere animale e su quanto previsto dalle normative";
in virtù di ciò, l'associazione dei consumatori Codacons, nel maggio 2013, chiedeva, con nota formale, all'ISS in quali laboratori accreditati eseguire controlli sui liquidi delle sigarette elettroniche;
dal riscontro fornito dall'ISS all'associazione, si evince che, riguardo alle sostanze contenute nelle sigarette elettroniche ed alle sostanze che creano dipendenza presenti nel tabacco, l'ISS non avrebbe effettuato alcun controllo, sebbene questo fosse un compito primario dell'istituto;
infatti, segnatamente con lettera avente prot. n. 21870/CSC 01 del 5 giugno 2013 l'ISS rispondeva nel modo che segue: «in ogni caso , sulla base di una indagine effettuata dalla scrivente Amministrazione, ad oggi, sono operativi alcuni laboratori che hanno accreditato prove per la ricerca della nicotina in acqua e in altre matrici. Pertanto , per verificare la composizione dei liquidi di ricarica per quanto riguarda la nicotina, gli aromi ed eventuali altre sostanze, le analisi possono essere svolte presso laboratori accreditati per la ricerca delle sostanze di interesse in matrici assimilabili ai liquidi. I laboratori accewditati possono essere individuati sul sito dell'Organismo nazionale di accreditamento ACCREDIA»;
la direttrice dell'osservatorio Alcol fumo e droga, dottoressa Roberta Pacifici, riferiva sempre all'associazione che: «La situazione di stallo riguarda tutte le fasce di età. L'età media di questa popolazione rimane costante (44,7 anni) così come l'età in cui si accende la prima bionda (18 anni) e l'età media in cui si smette (42 anni). Questo significa che tanti giovani iniziano a fumare quanti adulti smettono, un chiaro segnale che le strategie di intervento sulla prevenzione nei giovani e di cessazione vanno ripensate»;
inoltre, in occasione del XVII convegno "Tabagismo e Servizio sanitario nazionale" del 29 maggio 2015, la stessa dottoressa Pacifici presentava il rapporto nazionale sul fumo del 2014;
tale rapporto, nonostante sia un atto ufficiale dal quale vengono estratti, poi, tutti i dati relativi ai fumatori ed alla dipendenza da fumo, non recava la parte più importante: i dati sui controlli effettuati sulle sostanze;
infatti nulla diceva riguardo a quali e quante sostanze, analizzate dall'istituto, creino dipendenza, né quali di queste creano maggiori danni alla salute, e così via;
considerato che:
la tutela del diritto alla salute, salvaguardata a livello costituzionale dall'art. 32, è e dovrebbe essere garantita, in forma assoluta, in primis dalle istituzioni all'uopo deputate;
la tutela della salute è dunque funzione primaria dell'ISS e del Ministero della salute e deve essere assicurata anche attraverso il controllo e contrasto del fumo attivo e passivo, essendo altamente cancerogeno;
l'ISS esegue accertamenti ispettivi, controlli di Stato e analitici, accertamenti e indagini igienico-sanitarie in relazione all'ambiente e ci si domanda, pertanto, che tipo di istruttoria sia stata compiuta dall'ISS in riferimento a: controlli compiuti sulle sostanze contenute nelle sigarette elettroniche; controlli compiuti sulle sostanze contenute nel tabacco;
risulta che:
dopo 15 anni di presenza costante del Codacons al convegno "Tabagismo e Servizio Sanitario nazionale", che si svolge ogni anno in occasione della giornata mondiale senza tabacco, il Presidente dell'Istituto Superiore di sanità professor Walter Ricciardi, con nota prot. 363/16 del 29 aprile 2016, ha comunicato che, per quest'anno, a differenza dei precedenti, l'intervento di esponenti dell'associazione non si era potuto inserire nel programma del XVIII convegno, previsto per il 31 maggio 2016, sulla scorta delle seguenti motivazioni: 1) "il programma è già definitivo e, per motivi organizzativi, non possono essere inclusi altri interventi"; 2) "quest'anno il convegno dedicherà particolare spazio alle tematiche relative al nuovo confezionamento dei prodotti del tabacco e al ruolo della scuola e dei social media nella lotta al tabagismo, e prevederà anche la partecipazione eccezionale di giovani scolari";
entrambe le motivazioni addotte non appaiono sufficienti a suffragare l'esclusione di un'associazione presente sin dalla prima edizione del Convegno (risalente al 1999), associazione rappresentativa degli interessi collettivi, che da oltre 40 anni è presente sul campo con azioni legali e sociali nella lotta al tabagismo;
le motivazioni di tale esclusione appaiono dubbie anche e soprattutto perché tale esclusione, estromettendo dal dialogo con le istituzioni un'associazione portavoce dei consumatori e quindi della collettività, non si manifesta in linea con il perseguimento del pubblico interesse;
le motivazioni di tale esclusione appaiono dubbie, infine, poiché la stessa cade proprio in linea di successione temporale con una serie di attività legali che ha posto in essere il Codacons nell'ultimo periodo;
segnatamente, secondo quanto risulta all'interrogante, il Codacons ha compiuto alcune attività, così come di seguito riportate;
con ricorso notificato il 25 giugno 1997, e depositato il successivo 24 luglio, il Codacons adiva il Tar Lazio per chiedere la declaratoria di illegittimità del decreto ministeriale 5 aprile 1997 (nonché degli atti presupposti, connessi e consequenziali, tra i quali i "pareri dell'Istituto Superiore di Sanità e del Consiglio Superiore di Sanità, nonché gli atti di concerto") con il quale il Ministero della sanità, aggiornando le tabelle previste dall'art. 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, ometteva di inserire nell'elenco delle sostanze psicotrope e stupefacenti la nicotina, oramai invece da considerarsi, alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche, una vera e propria sostanza stupefacente in ragione degli effetti di assuefazione e dipendenza da essa provocati sull'uomo. Il Tar Lazio, con sentenza n. 4432 del 2009 respingeva il ricorso. Se nonché il Codacons, avverso tale decisione, presentava appello dinanzi al Consiglio di Stato, il quale, a seguito di una considerevole istruttoria, di recente si è pronunciato con una rivoluzionaria sentenza. Il supremo collegio, infatti, con la sentenza n. 933 del 9 marzo 2016, essendo chiari gli effetti della nicotina sul sistema nervoso centrale (come emerso anche dalle risultanze processuali), ha sottolineato l'obbligatorietà per lo Stato italiano di attivare l'iter disciplinato dall'art. 3 della Convenzione unica sulle sostanze stupefacenti siglata a New York nel 1961. Segnatamente, il collegio ha evidenziato come, ad oggi, le Autorità Nazionali, con riferimento alla nicotina ed alla dipendenza e assuefazione, ancora non abbiano avviato il procedimento disciplinato dalla norma citata: la convenzione, infatti, all'art. 3 obbliga gli Stati, o l'Organizzazione mondiale della sanità, che si trovino in possesso di informazioni tali da rendere necessaria la modifica delle Tabelle contenenti l'elenco delle sostanze stupefacenti o psicotrope, "ad inviare al Segretario generale una specifica notifica corredata di tutte le informazioni relative, a sostegno della stessa". Notifica che dà impulso ad una procedura volta alla verifica ed all'eventuale aggiornamento delle tabelle contenenti l'elenco delle sostanze stupefacenti. Come noto, lo Stato italiano, ai sensi del combinato disposto degli articoli 10 e 11 della Costituzione, è obbligato a conformarsi "alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute" e "consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni". In ragione pertanto di tali obblighi e soprattutto della recente statuizione dell'organo supremo della giustizia amministrativa e dell'attuale inerzia dello Stato italiano, il Codacons ultimamente ha redatto una diffida, indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ad adempiere in base a quanto statuito dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 933 del 9 marzo 2016 e dunque a provvedere, ai sensi del richiamato art. 3 della Convenzione unica sulle sostanze stupefacenti siglata a New York nel 1961, ad azionare il relativo iter con riferimento alla sostanza nicotina;
nell'anno 2013 il Codacons presentava ricorso n. 6314/2013 al Tar Lazio, finalizzato ad annullare il decreto con cui il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva rilasciato all'Enel l'autorizzazione integrata ambientale, senza provvedere preventivamente ad un'attenta valutazione dei rischi ambientali e delle conseguenze per la salute dei cittadini. Nel luglio 2014, la terza sezione del Tar Lazio, pronunciandosi sul ricorso, con ordinanza n. 1065/2016, decideva di approfondire in merito al funzionamento della centrale di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia, disponendo accertamenti volti a verificare il livello di inquinamento prodotto dalla centrale Enel e le condizioni di agibilità della struttura. A tale ordinanza seguivano diverse riunioni atte ad ottemperare a tale statuizione che, tuttavia, hanno condotto il Codacons a presentare al Tar istanza di incidente di esecuzione, denunciando il comportamento dell'ISS, incaricato dal tribunale amministrativo, di misurare le sostanze tossiche fuoriuscenti dalla canna fumaria della centrale;
considerato che l'Istituto superiore di sanità, tra i suoi compiti, ha quello di compiere direttamente attività di ricerca scientifica nell'ambito delle materie previste dal piano sanitario nazionale e di promuovere programmi di studio e di ricerca, sperimentazioni cliniche e sviluppi tecnologici e di avanguardia, anche in collaborazione con le strutture del Servizio sanitario nazionale, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e le aziende ospedaliere, il Codacons, nel maggio 2013, chiedeva all'ISS in quali laboratori accreditati poter eseguire controlli sui liquidi delle sigarette elettroniche;
l'ISS rispondeva, con lettera avente prot. n. 21870/CSC 01 del 5 giugno 2013, da cui si evinceva che, riguardo alle sostanze contenute nelle sigarette elettroniche ed alle sostanze che creano dipendenza presenti nel tabacco, l'ISS non aveva effettuato alcun controllo, sebbene questo fosse un compito primario dell'Istituto;
tutto ciò emergeva "a causa" delle richieste del Codacons;
sembrerebbe, dunque, che, a seguito di tali iniziative assunte dall'associazione dei consumatori, il Codacons non sia stato invitato al XVIII convegno nazionale "Tabagismo e Servizio sanitario nazionale" e ci si domanda quali, a questo punto, siano le reali motivazioni che hanno condotto a tale estromissione posta in essere per la prima volta dopo 15 anni di presenza costante,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se non ritenga quantomeno inopportuno che l'associazione Codacons sia stata esclusa dagli interventi del convegno;
se non intenda, nell'ambito delle proprie competenze, attivarsi, affinché siano intraprese tutte le opportune iniziative, al fine di verificare il reale adempimento degli obblighi dell'ISS e di connesse eventuali violazioni di legge in materia di tabacco e, dunque, di tutela della salute;
se non intenda attivarsi, affinché tutti i descritti obblighi e la normativa a tutela della salute dei cittadini siano al più presto rispettati.