Atto n. 3-02938 (in Commissione)

Pubblicato il 22 giugno 2016, nella seduta n. 642
Svolto nella seduta n. 383 della 6ª Commissione (14/07/2016)

GUERRA , FORNARO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

nella seduta di martedì 4 agosto 2015, la 6ª Commissione permanente (Finanze e tesoro) del Senato ha approvato il parere sull'atto del Governo n. 181, "Schema di decreto legislativo recante misure per la revisione della disciplina dell'organizzazione delle Agenzie fiscali", che contiene, fra l'altro, la seguente osservazione: "per procedere nella riorganizzazione e nel rilancio del modello di amministrazione per agenzie iniziata meritoriamente dal decreto legislativo, valuti il Governo l'opportunità di predisporre una analisi valutativa - che si avvalga anche di una comparazione fra il modello attuato nel nostro paese e i migliori standard internazionali - degli aspetti istituzionali, organizzativi, strategici e operativi delle amministrazioni fiscali, anche ricorrendo alle professionalità e competenze di organismi terzi, di rilievo internazionale, fra cui prioritariamente l'Ocse e il Fondo monetario internazionale";

con comunicato stampa n. 204 del 14 ottobre 2015, il Ministero dell'economia e delle finanze ha comunicato che "A seguito della riforma fiscale attuata dal Governo tra il 2014 e il 2015, in virtù della delega del Parlamento, il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan intende promuovere l'implementazione operativa dei principi che hanno ispirato la delega: un rapporto rinnovato tra contribuente e amministrazione fiscale, basato sulla fiducia e la collaborazione, orientato a incrementare il livello di adempimento spontaneo e prevenendo il contenzioso tributario. A tal fine il ministro ha conferito al Fondo Monetario Internazionale (FMI) e all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) l'incarico di individuare tra le esperienze internazionali buone pratiche che potrebbero essere adottate anche dalla nostra amministrazione fiscale. La missione del FMI comincia oggi, mentre la missione dell'OCSE si svolgerà tra qualche settimana. Alle missioni partecipano anche esperti internazionali in materia di amministrazione fiscale";

a più riprese, da allora, i componenti della 6ª Commissione permanente del Senato hanno chiesto informazioni circa l'esito dell'analisi valutativa compiuta dal Fondo monetario internazionale e dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ottenendo dai rappresentanti del Governo rassicurazioni sul fatto che il Parlamento ne sarebbe stato informato, non appena fossero arrivati i rapporti di tali organismi;

da ultimo, nella seduta del 4 maggio 2016, rispondendo ad apposita domanda della senatrice Guerra, il Ministro ha confermato che i rapporti di Fmi e Ocse sono arrivati e sono all'attenzione del Governo, aggiungendo che tali rapporti potranno costituire la base del futuro dibattito sull'assetto delle agenzie fiscali e che il Parlamento sarà al più presto informato sulla questione;

il 1° giugno 2016, nel corso della trasmissione di Rai 2 "Virus - Il contagio delle idee", il conduttore Porro, durante un'intervista al Presidente del Consiglio dei ministri, avrebbe dichiarato di avere avuto informazioni da membri di Governo sul contenuto dei rapporti "secretati" di Ocse e Fmi da cui emergerebbe che, mentre nei confronti dei grandi contribuenti l'atteggiamento dell'Agenzia delle entrate è "compliant", "nei confronti dei micro e degli invisibili" si registrerebbe un atteggiamento "vessatorio";

l'11 giugno 2016, sempre il giornalista Porro scrive un articolo su "il Giornale" dal titolo "Equitalia trema per i dossier rimasti segreti", in cui ribadisce che "Gli analisti dell'Ocse dipingono un quadretto delle nostre Agenzie e in particolare dell'attività di riscossione nei confronti dei microcontibuenti da brivido. Lo stesso che migliaia di invisibili conoscono bene (…) Negli ultimi quindici anni queste Agenzie hanno concentrato nelle loro mani un potere incontrollabile. Alle funzioni di accertare banalmente l'evasione ed eventualmente (sic!) riscuoterla, hanno sommato un potere, micidiale, di condizionamento delle norme fiscali e di loro interpretazione che schiaccia il contribuente. A scriverlo ora sono anche analisti internazionali e indipendenti". E continua spiegando come nel rapporto Ocse si dice che il comportamento delle Agenzie è di essere "forti con i deboli e più o meno corrette con i forti", continuando con l'affermare che sarebbe il contenuto di questi rapporti a spingere il premier a lanciare l'idea di "abolire Equitalia" e che i rapporti sono secretati perché "si ha paura del loro impatto politico",

si chiede di sapere:

quali siano le ragioni per cui i rapporti inviati da Ocse e Fmi, a seguito di un'analisi valutativa effettuata anche su sollecitazione della 6ª Commissione permanente del Senato e su una materia che è stata oggetto di delega al Governo da parte del Parlamento, non siano stati resi tempestivamente noti al Parlamento stesso, anche al fine di evitarne rappresentazioni parziali, a fronte di presunte fughe di notizie;

se i contenuti dei rapporti "anticipati" a più riprese dal giornalista Porro rispondano o meno a verità, e se, in caso contrario, il Ministro in indirizzo non ritenga che sia suo dovere smentirli, in modo da evitare che sia gettato inutilmente discredito su agenzie che lavorano al servizio dello Stato;

se risponda a verità che dall'analisi valutativa degli organismi internazionali discende l'opportunità del superamento di Equitalia e, in questo caso, in quale direzione il Governo intenda avanzare le sue proposte.