Atto n. 4-06243

Pubblicato il 26 febbraio 2004
Seduta n. 550

MONTINO, ANGIUS, GASBARRI, GIOVANELLI, IOVENE, BRUTTI PAOLO, ROTONDO. - Ai Ministri dell'ambiente e per la tutela del territorio e della salute. -

Per sapere se siano a conoscenza che la Regione Lazio, con decreto n.28 del 04/04/2003 del Commissario Straordinario per i rifiuti, ha autorizzato una discarica di rifiuti pericolosi e non pericolosi localizzata a circa 1500 metri dal Santuario del Divino Amore e a qualche centinaio di metri dalla borgata della Falcognana al km 15 della via Ardeatina.

Tale discarica occupa una superficie di 160.000 mq per una volumetria complessiva di rifiuti autorizzati pari a 2.200.000 mc; una volta terminato lo stoccaggio ci si troverebbe di fronte ad una montagna di rifiuti tossici e nocivi per la salute delle persone e per l'ambiente in genere, alta come un palazzo di cinque piani disteso in un modo continuativo su una superficie di 16 ettari.

Gli interroganti fanno notare altresì che la Provincia di Roma con nota n. 247/a del 05/01/2004 nell'esprimere la propria contrarietà ha sottolineato che l'autorizzazione regionale non è conforme alla direttiva CE n. 199/31 e al decreto legislativo di attuazione n. 36/2003.

Inoltre la stessa Provincia di Roma ha messo in evidenza che un impianto di questa natura potrebbe essere autorizzato solamente dopo la redazione e approvazione della valutazione di un impatto ambientale che in questo caso non è stato richiesto.

Nella nota in questione l'amministrazione provinciale di Roma nel quartultimo capoverso sostiene: " Inoltre la volumetria approvata (2.200.000 mc) è estremamente superiore alle necessità individuate dal piano dei rifiuti e alle necessità dell'impianto che produce tali rifiuti (fluff) cui la discarica in maniera esclusiva è dedicata.

Infatti da un rapido conto la volumetria autorizzata e la tipologia costruttiva dell'impianto lasciano prefigurare una discarica che si rivolge all'intero territorio nazionale e attraverso l'acquisizione di alcune altre autorizzazioni e alla tipologia di rifiuti pericolosi, tossici e nocivi rientranti nella categoria di tipo C.

A questo proposito, se si tiene conto che i rifiuti in questione derivanti dalla demolizione di autovetture (fluff: rifiuto proveniente dalle attività di autorottamazione e dalla frantumazione di rifiuti comprendenti plastiche, metalli, tessuti, materiale da coibentazione, lana di vetro, guarnizioni ecc.) si aggirano intorno a 35 kg di peso considerate le varie tipologie di macchine, la discarica autorizzata ha una capienza pari a 72 milioni di auto da demolire. Tenendo conto che un metro cubo di fluff pesa circa 1.150 kg. (35kg x 33auto x 2.200.000 mc) l'intero quantitativo di fluff, cioè quello relativo al parco macchine italiano e ad una parte di quello europeo, potrebbe essere demolito e stoccato in prossimità di centri abitati e del Santuario del Divino Amore.

Il sospetto lascia il campo ai dati di fatto; questa discarica è pensata e realizzata per contenere i rifiuti pericolosi, tossici e nocivi e non soltanto i fluff. La trasformazione e l'acquisizione degli altri codici per una discarica di tipo C diventa, dopo l'avvio della discarica già autorizzato, un fatto semplice da realizzare visto che nel decreto si afferma che la tipologia costruttiva è quella per contenere tutti i rifiuti particolari in genere.

Tutto ciò considerato, gli interroganti chiedono di sapere quale sia la valutazione dei Ministri in indirizzo circa la possibilità di intervenire per bloccare definitivamente lo scempio ambientale, dando così una risposta tranquillizzante ai moltissimi cittadini che si sentono minacciati da un impianto che può assumere le proporzioni di una vera e propria bomba ecologica dagli effetti imprevedibili e incontrollati.