Pubblicato il 24 maggio 2016, nella seduta n. 632
FAZZONE - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che a quanto risulta all'interrogante:
in data 20 settembre 2012, la caduta di un masso lungo la linea ferroviaria Priverno Fossanova-Terracina, in provincia di Latina (più precisamente tra le località di Frasso e la Flora) ha comportato il blocco di tutta la mobilità lungo quella tratta;
lo smottamento è stato causato dalle abbondanti piogge, che avevano interessato nei giorni precedenti il territorio;
Trenitalia, per garantire la mobilità, ha istituito un servizio navetta con autobus per l'intera tratta, mantenendo lo stesso costo dei biglietti ma, presumibilmente, con un aggravio di spese;
all'indomani della frana, la Regione Lazio ha concesso al Comune di Terracina la somma di 400.000 euro per la messa in sicurezza del costone del Monte Cucca interessato dalla frana;
a fine aprile 2013, è stato riaperto il tratto stradale interessato dalla frana, mentre ha continuato a regnare il silenzio sui tempi della riapertura del tratto ferroviario;
il 3 giugno 2013, si è tenuta una riunione in Regione per fare il punto della situazione sulla chiusura del citato tratto ferroviario;
ad ottobre successivo si è tenuta un'altra riunione in Regione, durante la quale RFI (Rete ferroviaria italiana), investita della progettazione ed esecuzione dell'opera, ha presentato il progetto esecutivo delle opere necessarie al ripristino e messa in sicurezza del tratto di linea ferroviaria coinvolto dalla frana, mentre la Regione annunciava la convocazione della Conferenza di servizi entro il successivo 30 novembre;
da allora fino a gennaio 2016, è calato il sipario sul finanziamento e sulla realizzazione dei lavori di ripristino e sul disagio dei pendolari coinvolti;
solo a gennaio 2016 il Consiglio regionale, all'unanimità, ha approvato una mozione che impegna la Giunta regionale al finanziamento integrale dell'opera di messa in sicurezza e ripristino della tratta ferroviaria;
il progetto costerà circa 10 milioni di euro e la mozione approvata prevede che la Regione si faccia carico dell'intera copertura finanziaria e, soprattutto, che venga data massima priorità all'opera;
da allora, ad oggi, nulla è cambiato ed i pendolari interessati dalla tratta continuano a subire la lungaggine ed il disagio degli infiniti tempi di percorrenza;
la paralisi, che oramai da 4 anni caratterizza questa vicenda, coinvolge, in primis, i pendolari coinvolti, che quotidianamente subiscono i disagi del disservizio ma, anche, le sorti di una città, Terracina, che continua ad essere tagliata fuori dal collegamento ferroviario, con conseguenti ingenti danni, che si ripercuotono anche sul turismo e, quindi, sull'economia locale,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa;
se possa fornire notizie sull''iter dei lavori di ripristino e messa in sicurezza del monte Cucca e della tratta ferroviaria interrotta;
se risulti che il progetto dei lavori sia esecutivo e cantierabile;
se risulti che le somme occorrenti siano state già stanziate e, in caso affermativo, se si tratti di fondi regionali, ministeriali o comunitari;
se, trattandosi di opera prioritaria, ma di fatto ferma da 4 anni, sia stata ipotizzata una tempistica certa di realizzazione della medesima, con conseguente ripristino della normalità per gli oltre 300 pendolari coinvolti e per l'economia della città di Terracina.