Atto n. 1-00566

Pubblicato il 28 aprile 2016, nella seduta n. 617

CARIDI , BILARDI , AIELLO , ALICATA , BERTACCO , BOCCA , BRUNI , COMPAGNA , CONTE , D'ALI' , DALLA TOR , D'AMBROSIO LETTIERI , D'ANNA , DAVICO , LONGO Eva , FAZZONE , FLORIS , GASPARRI , GIOVANARDI , MAURO Giovanni , GIRO , IURLARO , LANGELLA , LIUZZI , MANCUSO , MANDELLI , MARIN , MAURO Mario , MESSINA , PELINO , RAZZI , RIZZOTTI , SCIASCIA , SCOMA , SERAFINI , SIBILIA , VILLARI , ZIZZA , ZUFFADA

Il Senato,

premesso che:

il Ministero della giustizia ha istituto presso il suo ufficio legislativo la commissione di riforma dell'ordinamento giudiziario (nota come "commissione Vietti");

la commissione è stata incaricata, inter alia, di elaborare una revisione della geografia giudiziaria, attraverso una riorganizzazione della distribuzione sul territorio delle Corti di appello e delle Procure generali presso le Corti di appello, dei Tribunali ordinari e delle Procure della Repubblica ed una collegata promozione del valore della specializzazione nella ripartizione delle competenze;

nel gennaio 2016, la commissione Vietti ha reso nota la relazione contenente delle disposizioni per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari;

esse prevedono la riduzione delle Corti di appello esistenti, sulla base di parametri quantitativi;

la riduzione delle Corti di appello esistenti comporta la soppressione di alcune di loro, tra le quali quella di Reggio Calabria, con conseguente accorpamento di quest'ultima a quella di Catanzaro;

considerato che, ad avviso dei presentatori:

la relazione della commissione Vietti detta delle disposizioni informate a parametri meramente quantitativi che non tengono conto degli aspetti qualitativi rilevabili nell'operato delle Corti di appello che si propone di sopprimere;

la revisione della geografia giudiziaria proposta non tiene evidentemente conto del principio di prossimità degli uffici giudiziari a cittadini ed imprese, sebbene questo sia costitutivo di qualsiasi progetto di riforma, come sottolineato, tra l'altro, dalle linee guida della Commissione europea per l'efficienza della giustizia civile (CEPEJ);

la revisione proposta non considera la domanda di giustizia espressa dai diversi distretti, nonché la sua articolazione interna fra penale e civile;

la conformazione orografica del territorio non consente, in molti casi, agevoli spostamenti per via delle carenze infrastrutturali;

l'accorpamento delle Corti di appello produce un inevitabile aggravio del carico di lavoro per le Corte di appello accorpanti;

i costi derivanti dagli eventuali accorpamenti superano i costi attuali, in ragione degli investimenti che si renderebbero necessari per l'adeguamento delle strutture e per la maggiorazione dei costi fissi e di trasferta che ne deriverebbero;

le Corti di appello di grandi dimensioni hanno performance meno positive delle altre Corti, come evidenziato dai tempi di giacenza dei procedimenti mediamente superiori, soprattutto per il penale, e dagli indici di ricambio, smaltimento e produttività generalmente inferiori, soprattutto per il civile;

l'attuale assetto delle Corti di appello non appare in grado di smaltire il pregresso, sebbene si stiano registrando minori sopravvenienze nel civile;

la popolazione della città metropolitana di Reggio Calabria ammonta, secondo stime aggiornate al 2015, a 557.993 abitanti, per una superficie territoriale di riferimento di 3.210 chilometri quadrati;

i processi celebrati nella Corte d'appello di Reggio Calabria si distinguono per la loro qualità, dovuta al tasso e al tipo di criminalità che interessano il territorio su cui la Corte esercita le sue funzioni;

il trasferimento presso la Corte d'appello di Catanzaro dei processi attualmente celebrati presso la Corte di Reggio Calabria comporterebbe un aggravio economico e una cospicua dilatazione dei tempi con riferimento alla traduzione dei soggetti detenuti presso le case circondariali di Reggio Calabria e Arghillà;

la città di Reggio Calabria è sede di un'università statale che ha al suo interno una facoltà di Giurisprudenza ormai radicata nel territorio, che intrattiene con il mondo giuridico rapporti di sinergia irrinunciabili,

impegna il Governo:

1) a valutare l'opportunità della razionalizzazione proposta dalla commissione Vietti che, per le ragioni esposte, sacrifica l'accesso alla giustizia in termini formali e sostanziali;

2) a valutare l'aumento delle inefficienze del sistema giustizia nel suo complesso e gli oneri finanziari a carico dello Stato (e quindi dei cittadini) derivanti dalla traduzione in articolato della revisione proposta dalla commissione;

3) a prendere in considerazione non soltanto aspetti quantitativi ma anche e soprattutto quelli qualitativi riguardanti le accorpande Corti di appello, non trascurando le specificità territoriali, che hanno portato alla formazione di saperi specializzati che andrebbero inevitabilmente perduti;

4) ad escludere l'idea che l'accorpamento delle Corti di appello possa essere la panacea per tutti i problemi della giustizia;

5) a rigettare senza remore la proposta di soppressione della Corte di Appello di Reggio Calabria;

6) a tenere conto del fatto che la provincia di Reggio Calabria ha una sua peculiare ed indiscutibile specificità nella presenza della più aggressiva forma di criminalità organizzata contemporanea e nella conseguente necessità di presidi giudiziari statali che offrano una risposta consapevole e specializzata ai temi giurisdizionali che derivano da quella presenza;

7) ad avviare un percorso di riforma del sistema giustizia che coinvolga, in tutte le fasi del suo processo, gli ordini forensi e gli enti locali.