Atto n. 4-05600

Pubblicato il 6 aprile 2016, nella seduta n. 604
Risposta pubblicata

PETRAGLIA , DE PETRIS , BAROZZINO , CERVELLINI , DE CRISTOFARO , BOCCHINO , CAMPANELLA , MINEO - Ai Ministri dell'interno e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:

sabato 26 marzo 2016, Khalid Rawash, di rientro da un viaggio a Tunisi, per partecipare ad un convegno sulla pace e l'immigrazione, cui partecipava come delegato, è stato respinto, con modi fermi e decisi, all'aeroporto di Nizza ed espulso dalla Polizia francese di frontiera, in quanto ritenuto "persona non gradita" alla Repubblica secondo l'articolo 9 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, prevista normalmente per gli agenti diplomatici;

soltanto dopo un viaggio interminabile, ha potuto raggiungere il suo Paese, l'Italia, dopo essere stato forzosamente reimbarcato su un volo da Nizza a Tunisi contro la sua volontà, dopo aver dovuto passare una notte in una cella di sicurezza all'aeroporto tunisino e l'indomani, a sue spese, con un volo diretto da Tunisi a Milano, evitando, per ordine delle autorità francesi, il più comodo scalo di Nizza per raggiungere Imperia, sua città di residenza;

sottolineato che:

Khalid Rawash è cittadino italiano da 30 anni ed è titolare di doppio passaporto;

Khalid Rawash è un dottore del servizio sanitario pubblico italiano molto stimato, nonché un attivista e dirigente regionale e provinciale dell'Arci, presidente dell'associazione Arci "Handala" ed instancabile promotore di campagne a tutela dei diritti dei più deboli, nonché impegnato in movimenti per la pace e l'affermazione dei diritti, in quotidiane iniziative, che favoriscono l'inclusione sociale e la coesione tra i popoli;

ritenuto che quello che è avvenuto non abbia una spiegazione plausibile, oltre ad essere evidentemente un abuso nei confronti di un cittadino europeo a tutti gli effetti;

sottolineato che l'Arci nazionale si è fatta promotrice di una richiesta formale di spiegazioni direttamente all'ambasciata di Francia in Italia e per conoscenza ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'interno,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo abbiano intenzione di condannare l'episodio, esigendo le spiegazioni e le scuse del Governo francese;

quali misure intendano adottare per evitare che altri fatti incresciosi come quello descritto possano ripetersi in futuro.