Pubblicato il 5 aprile 2016, nella seduta n. 603
ROMANI Maurizio , BENCINI - Ai Ministri dell'interno e dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
la legge 20 luglio 2000, n. 211, recante «Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti», prevede, all'articolo 2, che, in occasione del giorno della memoria, siano organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere;
a breve, una classe dell'istituto d'istruzione superiore "Leonardo da Vinci" di Niscemi (Caltanissetta) parteciperà ad un viaggio d'istruzione in Polonia, nei luoghi della Shoah, così come promosso dalla legge n. 211 del 2000;
da organi di stampa ("La Sicilia" e "il Giornale di Sicilia" del 2 aprile 2016) risulta agli interroganti che il consigliere comunale di Niscemi Gaetano Minardi abbia fatto gravissime affermazioni nei confronti degli insegnanti e dell'istituto Leonardo da Vinci come promotori dell'iniziativa;
il consigliere Minardi avrebbe infatti manifestato la propria contrarietà alla gita scolastica organizzata dall'istituto con affermazioni denigratorie nei confronti degli insegnanti colpevoli nei confronti degli studenti di "indottrinarli con un passato morto e sepolto". A giudizio del consigliere infatti, questi avrebbero dovuto "visitare i luoghi dei più gravi crimini del comunismo";
l'offesa arrecata agli insegnanti e all'istituto d'istruzione superiore Leonardo da Vinci di Niscemi non è giustificabile e le affermazioni del consigliere, oltre ad essere in palese contrasto con quanto stabilito dalla legge n. 211 del 2000 e con i principi fondanti la nostra Costituzione, hanno provocato nei giorni immediatamente successivi sconcerto nell'opinione pubblica,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
quali azioni intendano intraprendere, per quanto di competenza, al fine di evitare che episodi simili possano nuovamente verificarsi.