Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05424
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Atto n. 4-05424
Pubblicato il 8 marzo 2016, nella seduta n. 587
VALENTINI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dell'interno e per la semplificazione e la pubblica amministrazione. -
Considerato che:
in data 30 dicembre 2015 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto 23 dicembre 2015, sottoscritto dal Ministro dell'interno, dal Ministro dell'economia e delle finanze, dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, relativo alle "Modalità tecniche di emissione della Carta d'identità elettronica";
le modalità, il contesto e i contenuti del tale decreto sembra stiano destando perplessità e preoccupazione, di ordine tecnologico e di sicurezza nazionale, nel rigoroso rispetto delle norme vigenti, fissate dallo stesso Ministero dell'interno, firmatario, in concerto con il Ministero dell'economia e della finanze e il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, delle prescrizioni contenute nel decreto ministeriale 8 novembre 2007 recante "Regole tecniche della Carta d'identità elettronica";
in particolare, tale condizione essenziale e preliminare, è stata oggetto da parte del Ministero dell'interno di una richiesta di parere all'ANAC (nota prot.108333, del 28 agosto 2015) che sarebbe stata tuttavia totalmente ignorata dal medesimo estensore della richiesta di parere (Dipartimento dei servizi demografici del Ministero dell'interno) quando l'ANAC ha espresso parere negativo, ribadendo, in data 7 ottobre 2015, che non possono essere affidate ad altri (come, ad esempio, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) "le attività relative alla sfera di attribuzione del Ministero dell'Interno, per motivi di sicurezza nazionale, secondo le prescrizioni normative contenute nel DM 8 novembre 2007";
tale situazione potrebbe innescare rischi per il sistema-Paese, nonché problemi che riguardano il rispetto delle norme della libera concorrenza e del mercato, immediatamente evidenziate, opportunamente, nella risposta dell'ANAC al Ministero dell'interno;
risulta tuttora in corso l'indagine della Procura della Repubblica di Roma, relativamente al ritrovamento di passaporti italiani in possesso di cittadini siriani. Una circostanza inquietante, che interpella il sistema di garanzie affidate in toto a una società che, per le privative legali assegnate, dovrebbe assicurare la massima affidabilità, sotto ogni profilo e che, invece, ha evidenziato, ad avviso dell'interrogante, enormi criticità nella gestione monopolistica dei seguenti documenti di sicurezza: la CIE (carta d'identità elettronica), il permesso di soggiorno elettronico e il passaporto elettronico;
risulterebbe, di fatto, che, a partire dal 1998, decine di segnalazioni sono state inviate dall'Antitrust, dall'AVCP e dall'ANAC, e in ultimo dal Governo, al Ministero dell'economia e delle finanze e ai presidenti delle Camere, per modificare una norma chiaramente elusiva delle regole del mercato e della concorrenza;
in ultimo la segnalazione dell'Antitrust (AS861) a proposito di un ennesimo affidamento non conforme, segnala al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministero dell'economia e delle finanze e allo stesso Istituto poligrafico che "L'ingiustificata o arbitraria sottrazione di quote di servizi, lavori e forniture al confronto competitivo integra una violazione dei principi di libera concorrenza stabiliti dal TFUE, dalla legge 10 ottobre 1990, n.287 e dalle Direttive sugli appalti pubblici di servizi, lavori e forniture (Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, recepite con il decreto legislativo N.163/2006, c.d. Codice dei Contratti Pubblici)",
si chiede di conoscere:
se risponda al vero che un numero, non ancora definito, di passaporti destinati alla distruzione siano stati rinvenuti nella disponibilità di persone extracomunitarie, che tentavano di passare la frontiera in un altro Paese, e che tale circostanza abbia indotto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ad aprire un'indagine tuttora in corso, dopo i primi provvedimenti cautelari nei confronti di 2 dipendenti dell'istituto e uno del Ministero dell'economia e delle finanze, con ulteriori avvisi di garanzia emessi nel mese di dicembre 2015, sempre collegati al fatto del ritrovamento dei passaporti in Medio Oriente, trovati in possesso di cittadini siriani che tentavano di entrare clandestinamente in Italia;
se risponda al vero che l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, oltre ai numerosissimi provvedimenti, censure, e segnalazioni delle autorità vigilanti (ANAC e AGCOM) sarebbe stata multata di 60.000 euro dall'Autorità Garante della privacy e rinviata a giudizio (tuttora pendente in Cassazione) a causa di gravi e continuate violazioni nella vita privata dei suoi dipendenti, riferiti agli accessi ad internet, al servizio di posta elettronica, al trattamento dei dati personali connesso al servizio "voip". Tali abusi, secondo le rappresentanze del personale del Poligrafico sono in uso da oltre un decennio, a cura del responsabile della funzione ICT, d'intesa con i vari amministratori delegati succedutisi nel tempo e che permangono ancora oggi, nonostante il provvedimento del Garante dell'11 luglio 2011;
se risponda al vero che il Poligrafico dello Stato, negli ultimi anni abbia stampato, al costo di 12 euro, permessi di soggiorno per minori, nonostante che non esista una specifica normativa per questi documenti, che tale costo non venga imputato ai genitori dei minori, ma corrisposto direttamente dal Ministero dell'economia e della finanze, e nonostante non vi sia nei capitoli del bilancio dello Stato alcuna previsione di spesa, come previsto dalla normativa vigente;
se risponda al vero che tali documenti, nonostante il costo, siano privi di una qualsivoglia tecnologia elettronica e di qualsiasi componente realmente sicura e affidabile;
se risponda al vero che il Poligrafico, in assenza di specifici decreti attuativi, contenenti le caratteristiche tecniche della CIE, abbia avviato, ex ante, procedure di gare per l'acquisto dei prodotti necessari alla realizzazione dei supporti e, in un caso individuato, perfino la società fornitrice prescelta;
se risponda al vero la notizia di un frequente abuso da parte del Poligrafico della privativa legale, assegnata dalla legge n. 559 del 1966, in relazione all'abuso frequente di posizione dominante.