Pubblicato il 3 marzo 2016, nella seduta n. 586
NUGNES , MORONESE , DONNO , PUGLIA , CASTALDI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
si apprende dal quotidiano "il Mattino" del 28 e 29 febbraio 2016, tramite gli articoli "San Gennaro, entra la Curia - Bufera sul decreto di Alfano", "Cinque secoli di lotte per l'investitura" e "Ex sindaci e studiosi: San Gennaro appartiene alla città", a firma del giornalista Pietro Treccagnoli, che il Ministro in indirizzo avrebbe recentemente emanato un decreto che, attuando una normativa risalente al 1985, equipara la deputazione della cappella del tesoro di san Gennaro, organismo laico che da secoli gestisce la cappella del santo e custodisce le ampolle con il suo sangue, a una "fabbriceria". Riccardo Imperiali di Francavilla, delegato per gli affari legali della deputazione, ha affermato che "Il decreto del ministero degli Interni equipara la deputazione a una Fabbriceria e rinomina arbitrariamente gli undici deputati in carica, assumendosi un ruolo che non gli compete";
il decreto modificherà i criteri di nomina dell'organismo: la fabbriceria sarà composta infatti da 8 membri laici e da 4 di nomina ecclesiastica; ai discendenti delle famiglie nobili della città si affiancheranno quindi 4 membri di nomina della curia di Napoli, facendo così perdere alla deputazione il suo carattere secolare di laicità e di autonomia dalla diocesi;
considerato che:
le reliquie del sangue custodite dalla deputazione della cappella del tesoro di san Gennaro vengono esposte solo in occasione della ricorrenza dell'evento del miracolo;
a giudizio degli interroganti è possibile supporre che la curia, parte della deputazione, potrebbe voler gestire la ricorrenza in autonomia, venendo meno ad una consolidata consuetudine e tradizione;
considerato inoltre che:
la deputazione si costituì nel 1601, quando i nobili della città diedero esecuzione ad un voto del popolo napoletano formulato nel 1527: erigere una cappella in onore del patrono per lo scampato pericolo dell'eruzione del Vesuvio ed a protezione della città di Napoli. Da allora, malgrado calamità, guerre e rivoluzioni e numerosi tentativi degli arcivescovi di assumerne il controllo, non ha mai tradito quel mandato mantenendo sempre la sua autonomia;
l'agenzia "Ansa" del 28 febbraio riporta che «La deputazione racconta di tensioni crescenti con il cardinale Sepe: il delegato agli affari legali riferisce a Il Mattino di tentativi fatti per rinnovare il vecchio statuto, risalente al 1894, assieme ai rappresentanti di Sepe. "Quando però si è arrivati alla stesura definitiva, il cardinale ha semplicemente preferito ignorare il documento perché non conteneva l'unica parte che davvero lo interessava, cioè la nomina dei 'suoi' rappresentanti"»;
la deputazione è presieduta attualmente dal sindaco di Napoli, dato che rafforza l'appartenenza laica alla città, e non alla diocesi, della cappella dove sono custodite le ampolle contenenti il sangue di san Gennaro, insieme ad opere d'arte di valore inestimabile ed a tutti i gioielli donati al patrono nel corso dei secoli;
considerato infine che a parere degli interroganti la perdita della natura laica e della storica appartenenza al popolo napoletano di tale inestimabile tesoro culturale e materiale rappresenterebbe per la città di Napoli una grave ed ingiustificata perdita,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;
se intenda chiarire circa il contenuto del decreto ministeriale considerato che, a parere degli interroganti, la deputazione non è una fabbriceria, ente che provvede al mantenimento dei beni dei luoghi sacri, riconosciuti come persone giuridiche e vigilati dallo Stato, composti anche da rappresentanti ecclesiastici, ma è un'istituzione storica e laica conseguentemente diversa per finalità e storia;
quali siano i motivi che hanno condotto all'emanazione di un decreto che modifica in modo unilaterale la composizione di un'istituzione così importante, anche simbolicamente, per la città di Napoli;
quali iniziative intenda intraprendere al fine di tutelare l'indipendenza, l'autonomia, la tradizione, la storia di una così importante istituzione partenopea, connessa con il sentimento del popolo della città di Napoli con il suo patrono san Gennaro.