Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02613
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Atto n. 3-02613
Pubblicato il 24 febbraio 2016, nella seduta n. 581
FASIOLO - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, della salute e dello sviluppo economico. -
Premesso che:
l'interrogante aveva presentato in data 15 ottobre 2014 l'interrogazione 3-01302 a cui non è stata data risposta;
si richiedevano chiarimenti circa l'impatto ambientale e conseguentemente sanitario determinato dalla presenza a Monfalcone (Gorizia) della centrale termoelettrica della A2A SpA, ubicata in un'area di circa 30 ettari lungo la sponda orientale del canale Valentini, nella zona industriale di Monfalcone;
sugli effetti ambientali e sanitari delle emissioni di gas e particolato prodotti della combustione del carbone, che ancora alimenta la centrale, si espresse anche la commissione tecnico-scientifica istituita dalla Provincia di Gorizia nel giugno 2013, affermando che " la maggior parte delle morti in eccesso va attribuita al grave ritardo con il quale si è ottemperato al rispetto dei limiti previsti dalla legge per le emissioni di impianti di produzione elettrica di taglia superiore a 500 MW (...) la stima delle morti in eccesso dovute a tutt'oggi al funzionamento della Centrale termoelettrica di Monfalcone risulta assolutamente preoccupante e richiede un intervento diretto delle autorità competenti";
l'assessore per l'ambiente della Regione Friuli-Venezia Giulia, il presidente della Provincia di Gorizia e il sindaco di Monfalcone hanno espresso forte impegno per contrastare la proroga dell'AIA da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che consentirebbe l'esercizio, fino al 2025, dell'impianto termoelettrico di Monfalcone, alimentato a carbone,
nell'interesse primario della tutela della salute della popolazione, si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo, ciascuno per le rispettive competenze, ritengano urgente approfondire il reale impatto ambientale e sanitario della centrale A2A di Monfalcone e i danni in essere e quelli potenziali arrecati alla salute umana e all'ambiente e se, alla luce delle evidenze, non ritengano opportuno sospendere la proroga dell'AIA già comunicata al gestore dell'impianto;
se vi sia la disponibilità del Ministro competente a definire un percorso per la sostituzione delle tecnologie basate sull'impiego di combustibili fossili con altre a basso impatto ambientale in coerenza con il piano energetico regionale;
se intendano convocare, in tempi brevi, un tavolo interministeriale di confronto permanente, con le autorità locali (Regione, Provincia e Comuni coinvolti) e A2A SpA, gestore dell'impianto per la produzione di energia elettrica di Monfalcone, al fine di monitorare i livelli delle emissioni inquinanti rilasciate in atmosfera e di individuare tempi e modi del processo di riconversione, che punti ad abbandonare definitivamente l'uso del carbone.