Pubblicato il 9 febbraio 2016, nella seduta n. 574
ROMANI Maurizio , BENCINI , FUCKSIA , SIMEONI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
il Comune di Niscemi (Caltanissetta) nel 2012 e nel 2013 aveva richiesto al Ministero della giustizia il mantenimento della sede dell'ufficio del giudice di pace a Niscemi;
lo stesso Comune si impegnava a sostenere le spese di funzionamento del servizio;
il Ministero della giustizia aveva mantenuto, con decreto del 10 novembre 2014, l'ufficio del giudice di pace a Niscemi;
la Giunta municipale del Comune di Niscemi, con delibera n. 193 del 31 dicembre 2015, ha deciso di autorizzare il sindaco Francesco La Rosa a presentare "istanza per la revoca del mantenimento dell'Ufficio del Giudice di Pace a Niscemi";
la Giunta municipale ha dato atto, nella delibera n. 193 del 31 dicembre 2015, che "il Comune ha fornito il proprio Personale, che in parte tuttavia è risultato inadeguato a gestire autonomamente il servizio di Cancelleria";
tale valutazione negativa del personale incaricato era stata anticipata dal sindaco, con nota prot. 27906/2015, indirizzata al presidente del tribunale di Gela, in cui si legge "Occorre constatare purtroppo che il personale individuato a ricoprire il ruolo di cancelleria è stato inadeguato";
il presidente del tribunale di Gela, con nota prot. 1861 del 22 dicembre 2015, aveva espresso "parere incondizionatamente favorevole alla soppressione dell'ufficio" in considerazione anche "della vacanza della sede a partire dal 1 gennaio 2016 in seguito alla cessazione dalle proprie funzioni del dott. Maddiona";
la vacanza della sede dell'ufficio del giudice di pace di Niscemi non è più attuale, con l'assegnazione successiva del giudice dottoressa Mammana allo stesso ufficio che tra, l'altro, ha avuto finora un carico notevole di lavoro;
non risulta alcun atto formale del sindaco teso ad individuare altro personale interno da assegnare all'ufficio del giudice di pace;
considerato che a parere degli interroganti:
la chiusura dell'ufficio del giudice di pace di Niscemi decisa dal Comune di Niscemi priva la comunità locale dell'unico ufficio giudiziario presente nel territorio, impoverendolo ulteriormente e determinando gravissimo danno ai cittadini niscemesi che verranno caricati di ulteriori spese;
la chiusura dell'ufficio del giudice di pace, decisa dal sindaco e dalla Giunta municipale, risulta incomprensibile e dannosa per i cittadini niscemesi, oltreché immotivata;
a quanto risulta agli interroganti, la chiusura dell'ufficio sarebbe da addebitare all'inerzia del sindaco,
si chiede di sapere:
se e come il Ministro in indirizzo intenda procedere al fine di assicurare il mantenimento dell'ufficio del giudice di pace di Niscemi;
se non ritenga utile intervenire al fine verificare le ragioni che hanno spinto il sindaco alla chiusura definitiva dell'ufficio del giudice di pace di Niscemi;
se non ritenga urgente valutare se il Comune di Niscemi sia effettivamente privo di personale dipendente adeguato a gestire autonomamente il servizio di cancelleria e se il Comune di Niscemi abbia assicurato ai dipendenti assegnati, negli anni precedenti, all'ufficio del giudice di pace gli interventi formativi previsti.