Pubblicato il 3 febbraio 2004
Seduta n. 527
ANGIUS, DI GIROLAMO, BRUTTI PAOLO, CHIUSOLI, DI SIENA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso che:
appare ormai sempre più chiaro che la Thyssen Krupp si accinge ad avviare la dismissione della produzione dell'acciaio magnetico dallo stabilimento di Terni;
ciò è in totale contrasto con gli impegni assunti dalla Thyssen Krupp allorquando era stata avviata e realizzata la privatizzazione delle acciaierie ternane e con gli impegni relativi sia alla produzione sia ai livelli occupazionali;
il sito ternano è un punto di forza della produzione nazionale per la qualità del lavoro e dei prodotti sia per quanto riguarda l'acciaio magnetico sia per quello inox;
la dismissione della produzione dell'acciaio magnetico comporterebbe la perdita di circa 1000 posti di lavoro sugli attuali complessivi 4500 del complesso industriale ternano;
ciò costituirebbe per la città di Terni, per la sua provincia e per la regione Umbria un gravissimo colpo ai livelli di occupazione ed all'intera economia;
la direzione della Thyssen Krupp si è di fatto sottratta ad ogni significativo ed impegnativo confronto con le organizzazioni sindacali e con il comune di Terni, la provincia e la regione;
sinora da parte del Governo non c'è stata alcuna significativa attenzione nonostante la dismissione della produzione degli acciai magnetici costituisca un colpo alla produzione industriale nazionale;
è stata totalmente disattesa dal Ministro delle attività produttive la richiesta di incontro avanzata dai parlamentari ternani, e successivamente da tutte le istituzioni del "tavolo di confronto" (regione Umbria, provincia di Terni, comune di Terni, comune di Narni) per esaminare gli sviluppi della crisi delle acciaierie ternane,
si chiede di sapere se e quali iniziative si intenda assumere al fine di:
fermare la decisione di Thyssen Krupp di dismettere la produzione degli acciai magnetici;
garantire alle acciaierie ternane la produzione industriale attualmente in essere;
salvaguardare i livelli di occupazione dello stabilimento ternano;
aprire un effettivo confronto che coinvolga il comune di Terni, la provincia, la regione Umbria e le organizzazioni sociali ternane e umbre.