Pubblicato il 3 dicembre 2015, nella seduta n. 549
MANCONI , PALERMO , LAI , DE PIN , RUTA , SCALIA , FASIOLO , PEZZOPANE , ORELLANA , AMATI , RICCHIUTI , LO GIUDICE , DIRINDIN , PETRAGLIA , FILIPPI , ROMANI Maurizio , ANGIONI , FERRARA Elena , MASTRANGELI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso che a parere degli interroganti:
la cosiddetta "guerra alla droga" ha consegnato quello che dovrebbe essere un problema socio-sanitario al diritto penale, facendolo diventare una questione di ordine pubblico e, in certi casi, di sicurezza nazionale;
l'approccio proibizionista ha causato un numero enorme di sanzioni penali e amministrative a carico dei consumatori di sostanze stupefacenti, fino a congestionare e a far esplodere il sistema penitenziario; ha impedito una seria politica di prevenzione e di riduzione del danno delle conseguenze patologiche degli abusi di sostanze stupefacenti; ha contribuito a limitare la ricerca scientifica pura e quella applicata, nonché lo sviluppo di nuove terapie per decine di malattie con danni gravissimi per la salute di milioni di persone;
occorre affrontare il tema in modo non ideologico, con dati ufficiali elaborati in maniera laica e scientificamente provata, come quelli che finalmente cominciano ad emergere nell'ultima relazione presentata dal Governo al Parlamento nell'estate 2015, che, da anni, sono documentati nei libri bianchi promossi da associazioni e organizzazioni non governative e che in altri Paesi si avvalgono delle analisi di politici, economisti, giuristi ed esperti, che denunciano il fallimento del proibizionismo e propongono possibili alternative;
considerato che:
dal 19 al 21 aprile 2016 le Nazioni Unite terranno una sessione speciale dell'Assemblea generale, dedicata alle politiche sulle droghe, anticipata di 3 anni rispetto alla scadenza ordinaria, proprio alla luce dell'evoluzione che esse stanno subendo in molti Paesi, dove si sta rinunciando a politiche repressive e proibizioniste in favore di nuove forme di regolamentazione dell'uso di sostanze e di prevenzione e cura degli abusi;
la nuova dirigenza del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri ha avviato un'ampia consultazione dei soggetti della società civile impegnati nel settore;
a fine novembre numerose associazioni e operatori del settore si sono riuniti a Milano, dove hanno approvato e sottoscritto una Carta per "cambiare verso" nelle politiche sulle droghe,
si chiede di sapere:
se non si ritenga opportuno provvedere alla nomina di un sottosegretario di Stato competente anche per il Dipartimento per le politiche antidroga;
se, e quando, il Governo intenda convocare la 6ª Conferenza nazionale sulle droghe, prevista come triennale dal comma 15, dell'articolo 1, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e non più convocata dal 2009.