Pubblicato il 3 dicembre 2015, nella seduta n. 548
ANGIONI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
agli artt. 11 e 43 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto n. 773 del 1931, e successive modificazioni e integrazioni, sono previsti i casi nei quali l'autorizzazione alla licenza di porto d'armi debba essere negata;
con il parere n. 03390, pronunciato in data 18 luglio 2013, la prima sezione del Consiglio di Stato ha precisato che l'art. 43 non può "essere interpretato nel senso che i reati ivi indicati siano in ogni caso tassativamente ostativi al rilascio delle licenze di porto e collezione di armi, escludendo la possibilità di ogni valutazione discrezionale più favorevole, non sembrando significativo il fatto che l'art. 43, a differenza dell'art. 11, non faccia menzione della riabilitazione come evento che fa venir meno il regime di divieto";
considerato che:
risulta del tutto legittima la rigorosa istruttoria di verifica biografica del soggetto richiedente la licenza del porto d'armi, in particolare di fucile per uso di caccia, al fine di tutelare i delicatissimi interessi pubblici coinvolti;
nonostante ciò, in diverse situazioni, si registra l'esclusione dalla concessione della licenza di porto di fucile per uso di caccia a soggetti che, seppur in passato siano incorsi in piccole condanne penali, sanzioni amministrative o semplici segnalazioni alle autorità di polizia, da diversi anni risultano avere una condotta irreprensibile, con motivazioni, da parte dell'autorità a giudizio dell'interrogante spesso eccessivamente discrezionali e che non tengono conto del comportamento successivo del soggetto richiedente neppure in caso di riabilitazione, anche alla luce del parere citato,
si chiede di sapere quali strumenti il Ministro in indirizzo ritenga opportuno adottare, al fine di assicurare che l'autorità competente interpreti l'art. 43 del testo unico secondo il parere citato, garantendo la concessione della licenza a persone che, nonostante in passato siano incorse in piccoli reati, da diversi anni abbiano una condotta perfettamente in linea con l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.