Pubblicato il 29 ottobre 2015, nella seduta n. 533
BLUNDO , CAPPELLETTI , BUCCARELLA , GIROTTO , MORONESE , BERTOROTTA - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che la legge n. 190 del 2012, recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" stabilisce alla lettera b) del comma 5 dell'articolo 1 che le pubbliche amministrazioni centrali definiscono e trasmettono al Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri "procedure appropriate per selezionare e formare (...) i dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo, negli stessi settori, la rotazione di dirigenti e funzionari";
considerato che:
risulta agli interroganti che la carica di direttore generale dell'università "La Sapienza" di Roma sia dal 2001 "occupata" ininterrottamente da Carlo Musto D'Amore, geometra di 67 anni, al quale, nonostante fosse imputato (lo è tuttora) in un processo per abuso d'ufficio, nel 2013 è stato conferito un quarto mandato fino al 2017 dall'ex rettore Luigi Frati, dopo quelli del 2001-2005, 2005-2009, 2009-2013. Musto D'Amore gestisce un bilancio di un miliardo di euro. Una decisione che desta notevoli perplessità perché in palese violazione della legge n. 190 del 2012, perché Musto D'Amore risulta non essere neanche laureato, violando quella disposizione contenuta alla lettera n) del comma 1 dell'articolo 2 della legge n. 240 del 2010 in cui si stabilisce che la scelta del direttore generale deve avvenire "tra personalità di elevata qualificazione professionale" e, infine, perché lo stesso direttore generale risulta essere (come si legge nel verbale del consiglio di amministrazione dell'università del 2013) in quiescenza medio termine in qualità di dirigente di ruolo dell'università "Federico II";
in occasione del conferimento dell'ultimo mandato (delibera n. 130 dell'11 giugno 2013), che secondo quanto riportato da fonti di stampa ("l'Espresso" on line del 23 marzo 2015) assicura a Musto D'Amore un compenso annuale di 200.000 euro, è stata inserita una clausola che permette al nuovo rettore, in questo caso Eugenio Gaudio, di revocare l'incarico entro il mese di novembre 2015. Attualmente però risulta agli interroganti che il rettore Gaudio non abbia assunto alcuna decisione che vada in questa direzione e il motivo, sempre secondo quanto riferito da "l'Espresso", sarebbe il forte legame personale esistente tra lo stesso rettore e Musto D'Amore. Nell'inchiesta de "l'Espresso" si evidenzia infatti come anche la figlia di Musto D'Amore lavori come impiegata presso l'università "La Sapienza", pur non essendo laureata e che il nipote di Musto D'Amore, Sergio, dopo essersi specializzato a Roma, faccia parte della segreteria scientifica di alcuni corsi tenuti dal professor Carlo Gaudio, fratello del rettore Eugenio. Sergio Musto D'Amore risulterebbe anche essere indagato dalla Procura di Bergamo per il reato di omicidio colposo: i pm stanno cercando di capire le cause del decesso di una donna di 46 anni, avvenuto durante una semplice coronarografia, dopo 2 minuti dall'inizio dell'esame,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
se, anche attraverso i poteri ispettivi che gli vengono riconosciuti, non ritenga opportuno verificare che la nomina a direttore generale del signor Carlo Musto D'Amore sia avvenuta nel rispetto dei requisiti di legge, nonché accertare se l'attuale rettore de "La Sapienza" Eugenio Gaudio intenda procedere o meno, entro il mese di novembre 2015, come stabilito nella delibera n. 130 dell'11 giugno 2013, alla revoca dell'incarico di direttore generale al signor Musto D'Amore.