Atto n. 3-02325 (in Commissione)

Pubblicato il 28 ottobre 2015, nella seduta n. 532

MUCCHETTI , TOMASELLI , MANASSERO - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

la società di Stato Sogin ha il duplice compito di smantellare tutti i siti nucleari e, nel contempo, di mantenerli in sicurezza. I costi relativi ai due compiti vengono finanziati dai consumatori e, in particolare, il mero mantenimento in sicurezza comporta un onere di circa 70 milioni di euro all'anno nella bolletta elettrica;

nel dicembre 2013, l'amministratore delegato, dottor Riccardo Casale, aveva proposto la riduzione del 20 per cento delle attività per il quadriennio 2014-2017 e il consiglio di amministrazione, presieduto dal dottor Giuseppe Zollino, aveva approvato tale proposta, riscuotendo il consenso del Governo, del Parlamento e dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico;

nell'ottobre 2014, l'amministratore delegato propose un rallentamento delle operazioni, con un ulteriore taglio di 120 milioni per il triennio restante, al consiglio di amministrazione, il quale ne prese atto e, al tempo stesso, approfondì le cause dei ritardi, individuandole in carenze gestionali;

la 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo) del Senato rilevò l'esistenza del problema nel novembre 2014, attraverso le audizioni dell'amministratore delegato e del presidente della Sogin, e numerosi senatori della stessa Commissione denunciarono la situazione con una lettera al Ministro dello sviluppo economico, deputato al controllo della Sogin, e al Ministro dell'economia e delle finanze, in quanto azionista,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dello stato di avanzamento dei lavori di smantellamento dei siti nucleari a un anno dalla revisione del piano: in particolare se ritengano credibile la conferma dell'obiettivo, per quanto ridotto, di un fatturato, alimentato dalla bolletta, di 80 milioni nel 2015, quando al 30 settembre 2015 la Sogin aveva concluso lavori per soli 36 milioni;

se siano a conoscenza della decisione del consiglio di amministrazione di Sogin di respingere, con 4 voti contro uno, 2 proposte di delibera avanzate dall'amministratore delegato per bandi di gara, rispettivamente per 7,4 e per 12,4 milioni di euro: la prima per la cementazione di 23.000 metri quadri della centrale di Latina per un costo maggiorato del 30 per cento, rispetto alle previsioni del piano dell'ottobre 2014 e l'altra, per la ristrutturazione dell'edificio turbina di Caorso, superiore di 7,5 milioni rispetto alle previsioni del piano;

se condividano o meno la scelta del consiglio di amministrazione di Sogin di subordinare le proprie decisioni su queste 2 operazioni ai chiarimenti richiesti dallo stesso consiglio di amministrazione all'amministratore delegato sull'incremento degli oneri relativi;

se siano a conoscenza del fatto che all'amministratore delegato sarebbe stata rinnovata, in quell'occasione, la richiesta, già avanzata nelle sedute del 13 maggio 2015 e dell'8 giugno, di chiarire al consiglio di amministrazione medesimo l'avanzamento dei lavori per ciascun progetto, su base trimestrale, con un prospetto da consegnare al rientro dalla pausa estiva;

se siano a conoscenza del fatto che, nella seduta informale del consiglio di amministrazione del 13 ottobre 2015, l'amministratore delegato non avrebbe fornito, neppure come stima, il dato sulle attività di smantellamento al 30 settembre e che questo dato sarebbe stato fornito il 22 ottobre dal dirigente preposto, solo dopo formale richiesta del presidente del collegio sindacale;

se siano a conoscenza del fatto che, sempre il 22 ottobre, il presidente del consiglio di amministrazione avrebbe prospettato ai consiglieri una nuova riunione per affrontare la crisi gestionale della Sogin;

come valutino, dunque, nel complesso, la lettera di dimissioni presentata dall'amministratore delegato di Sogin, di cui ha dato notizia l'edizione di martedì 27 ottobre 2015 di "la Repubblica", e quale giudizio diano degli episodi specifici ivi citati;

come intendano garantire la continuità e il miglioramento delle attività di Sogin cui spetterà, conviene ricordarlo, anche la gestione del deposito unico nazionale.