Pubblicato il 22 ottobre 2015, nella seduta n. 530
BLUNDO , GIARRUSSO , PUGLIA , CASTALDI , SERRA , SANTANGELO , MORONESE , CRIMI , GIROTTO , COTTI , ENDRIZZI - Ai Ministri della salute e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
in Italia il gioco d'azzardo ha assunto dimensioni rilevanti sviluppando tra gli adulti e soprattutto tra i minori una dipendenza comportamentale in grado di creare notevoli disagi alla persona, nonché di mettere gravemente in pericolo l'equilibrio familiare. Nonostante sia percepito come un'attività ricreativa, se praticato in maniera eccessiva, il gioco d'azzardo può avere conseguenze negative fino a trasformarsi in una vera e propria patologia. Nell'ultima edizione del "Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders" il "Disturbo da gioco d'azzardo" è stato inserito tra i "Disturbi non correlati all'uso di sostanze" all'interno della nuova categoria diagnostica dei "Disturbi da dipendenza e correlati all'uso di sostanze". Per la prima volta, quindi, tale patologia viene riconosciuta come dipendenza poiché, pur non essendovi sostanze, sono presenti le 3 componenti basilari di tutte le dipendenze, ovvero ossessività, impulsività e compulsione;
considerato che:
con la raccomandazione 2014/478/UE la Commissione europea ha chiesto agli Stati membri di vietare l'accesso ai giochi d'azzardo on line ai minori, invitandoli inoltre ad adottare alcuni importanti principi per una tutela più ampia di tutti i consumatori: fornire informazioni ai giocatori sui rischi cui vanno incontro, realizzare una pubblicità responsabile, creare un conto di gioco per determinare l'identità e l'età del consumatore, fissare un limite di spesa, fornire messaggi periodici sulle vincite e le perdite realizzate, prevedere l'istituzione di linee telefoniche per fornire assistenza ai giocatori;
sulla piaga sociale della ludopatia sono stati già numerosi gli interventi del Parlamento italiano. Innanzitutto, la legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria per il 2006) con la quale, al fine di contrastare l'illegale distribuzione dei giochi on line con vincite in denaro, si attribuisce all'Azienda autonoma monopoli (ora Agenzia delle dogane e dei monopoli) di Stato la funzione di regolamentazione del settore, nonché di inibizione dei siti web privi delle necessarie autorizzazioni. Successivamente il divieto di partecipazione dei minori di 18 anni ai giochi con vincita in denaro è stato espressamente sancito nel decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011. Nella legge n. 88 del 2009 e nel decreto-legge n. 158 del 2012 (cosiddetto decreto Balduzzi), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189 del 2012, viene poi ulteriormente stabilito per i minori di 18 anni il divieto di ingresso nelle aree destinate al gioco, con vincite in denaro interne alle sale bingo, nonché nelle sale in cui sono installati apparecchi VLT e nei punti vendita in cui si esercita come attività principale quella delle scommesse. In tale ottica il titolare dell'esercizio è tenuto a identificare i minori mediante richiesta di esibizione di documento di identità;
nella trasmissione televisiva "Le Iene", andata in onda il 5 ottobre 2015, su Italia 1, durante un servizio della giornalista Nadia Toffa, si vedono alcuni minori che, in palese violazione della citata legge, giocano con apparecchi che, pur rilasciando in caso di vincita premi non in denaro, simulano in tutto e per tutto il funzionamento di quelle utilizzate da persone maggiorenni o adulte. Si tratta per lo più di bambini dai 5 ai 15 anni che, nonostante la loro tenerissima età, hanno dimostrato nel filmato una sorprendente e preoccupante dimestichezza con i meccanismi di vincita che disciplinano qualsiasi gioco d'azzardo;
sempre nel "decreto Balduzzi", è prevista l'istituzione di un osservatorio nazionale, avente il compito di individuare e valutare le misure più efficaci di contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo e al fenomeno della dipendenza grave. Tale osservatorio, inizialmente istituito presso l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, è stato successivamente trasferito al Ministero della salute ai sensi della legge n. 190 del 2014 (legge finanziaria per il 2015) che destina annualmente allo stesso organismo, a partire dal 2015, una quota di 50 milioni di euro per la cura delle patologie connesse alla dipendenza dal gioco d'azzardo, nell'ambito delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale. Il 15 maggio scorso è stato firmato il decreto ministeriale che istituisce l'osservatorio nazionale, composto anche da rappresentanti delle Regioni, degli enti locali e delle associazioni operanti nel settore. Il compito dell'osservatorio nazionale sarà quello di "monitorare la dipendenza dal gioco d'azzardo, di definire linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione nonché valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del predetto fenomeno";
secondo uno studio recentissimo condotto da Hsbc Italia su un campione di 63.000 studenti, il 60 per cento dei maschi quindicenni e il 22 per cento delle ragazze ha puntato, almeno una volta nella vita, soldi nelle slot machine o nelle sale scommesse, mentre il 2 per cento dei maschi risulta già essere dipendente dal gioco d'azzardo e quasi l'8 per cento essere potenzialmente a rischio. Sui dati ci sono molte differenze da Regione a Regione. Al 44 per cento dei giovanissimi coinvolti in Campania, al 39,7 per cento dell'Abruzzo e al 39,3 per cento della Calabria fa da contraltare il 7 per cento di Trento, l'11 per cento del Veneto, il 16,5 per cento della Valle d'Aosta, il 17,5 per cento dell'Emilia Romagna e il 22 per cento della Lombardia, a testimonianza che, pur non essendoci intenzione alcuna da parte degli interroganti di giustificare il ricorso al gioco d'azzardo, il fenomeno può essere strettamente correlato al disagio economico vissuto da alcune fasce di popolazione residenti in determinate aree del nostro Paese;
ritenuto che il Governo Renzi abbia a parere degli interroganti sinora manifestato scarsa attenzione all'universo dei minori e alle complesse e differenti problematiche che lo riguardano. Una scelta confermata anche dal fatto di non aver previsto l'assegnazione a uno dei suoi componenti di una specifica delega per "l'infanzia e l'adolescenza",
si chiede di sapere:
quante delle risorse previste con la legge di stabilità per il 2015, 50 milioni di euro per il corrente anno e per ogni annualità futura, siano esclusivamente destinate alla cura dei minori patologicamente dipendenti dal gioco d'azzardo;
se e quali iniziative, nell'ambito dell'osservatorio nazionale, siano state adottate per disincentivare o eliminare l'accesso dei minori al gioco d'azzardo;
se e quali ulteriori misure i Ministri in indirizzo ritengano idonee ed efficaci da porre in essere, al fine di contrastare con strumenti risolutivi la diffusione del gioco d'azzardo tra i minori.