Pubblicato il 7 ottobre 2015, nella seduta n. 519
BERTOROTTA , LUCIDI , AIROLA , PETROCELLI , MORRA , DONNO , BUCCARELLA , PUGLIA , BLUNDO , MORONESE , FUCKSIA - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'interno. -
Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
l'ambasciata siriana in Italia è stata chiusa, su invito delle autorità italiane, tramite comunicazione di "persona non grata" da parte della Farnesina all'allora ambasciatore siriano Khaddour Hasan, con il conseguente invito alla chiusura della sede a Roma, il 28 maggio 2012;
tale gesto del Governo italiano, coordinato con altri 9 Paesi tra cui Francia, Belgio, Australia, Usa e Gran Bretagna, era conseguente alla ferma condanna della strage di civili di Hula, attribuita, in un primo momento, alle forze governative, di cui non sono state raccolte però prove inconfutabili di tale responsabilità, come affermato dal capo del task force dell'Onu, generale Robert Mood, in occasione dell'ispezione in Siria nel giugno 2012;
l'evoluzione della situazione siriana dal 2011 ad oggi ha comportato l'ingresso nel Paese di migliaia di foreign fighter, appartenenti a milizie islamiche estremiste, tra cui il Fronte Al Nursa e l'Isis, macchiatesi, nel corso della guerra, di innumerevoli crimini contro l'umanità;
uno smisurato flusso di profughi siriani (stimati in circa 7 milioni) affolla i campi profughi dei Paesi limitrofi e si spinge sempre più verso i Paesi europei, ed emerge la necessità di controllare con certezza l'identità degli esuli;
secondo l'inchiesta di un giornalista inglese, Nick Fage, che ha recentemente comprato in Turchia documenti siriani, un esorbitante numero di terroristi acquista documenti siriani per spostarsi più facilmente in Europa. Circostanza confermata anche in un articolo de "l'Espresso" del 27 marzo 2015, a firma Piero Messina, dove si sostiene che circa 4.000 passaporti siriani siano finiti nelle mani dell'Isis e del Fronte Al Nusra;
tale situazione, confermata da più fonti, mette in grande pericolo la sicurezza nazionale del nostro Paese, più volte indicato come possibile obiettivo da parte dei terroristi, considerato che è praticamente impossibile per le autorità italiane controllare la veridicità dei passaporti, senza l'ausilio delle istituzioni siriane, le uniche in grado di confermare o smentire l'identità dei titolari dei documenti potenzialmente falsi,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
se e quali azioni intendano intraprendere per tutelare la sicurezza nazionale riguardo al problema dei passaporti siriani falsi;
se, tra queste azioni, considerino opportuna la richiesta alle autorità siriane della riapertura dell'ambasciata e di coordinamento per la verifica dei passaporti presentati da presunti cittadini siriani alle autorità italiane di frontiera;
se intendano ripristinare regolari rapporti diplomatici con il Governo siriano.