Atto n. 4-04579

Pubblicato il 29 settembre 2015, nella seduta n. 512
Risposta pubblicata

MAURO Mario - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

con decreto ministeriale 12 agosto 2015 avente ad oggetto «Istituzione di Commissioni di studio presso l'Ufficio legislativo e il Gabinetto del ministro» sono state istituite 2 apposite commissioni, tra loro coordinate, con il compito di realizzare uno studio approfondito della materia dell'ordinamento giudiziario e dei meccanismi di funzionamento del Consiglio superiore della magistratura;

all'articolo 1 del decreto si istituisce una commissione di riforma dell'ordinamento, incaricata di valutare una revisione della geografia giudiziaria, attraverso una riorganizzazione della distribuzione sul territorio delle corti di appello e delle procure generali presso le corti di appello, dei tribunali ordinari e delle procure della Repubblica;

è stato individuato il termine entro il quale i commissari dovranno presentare una proposta con la nuova geografia di corti d'appello, tribunali e procure della Repubblica, fissato al 31 dicembre 2015;

appare indefinita la parte relativa ai criteri da adottare nella riorganizzazione degli uffici giudiziari richiamati dal decreto;

le linee guida della Commissione europea per l'efficienza della giustizia civile (CEPEJ) del Consiglio d'Europa, che mirano a «favorire le condizioni di accesso ad un sistema giudiziario di qualità», redatte il 21 giugno 2013, da un lato riconoscono il valore dell'accesso alla giustizia, in termini di vicinanza dei tribunali ai cittadini, dall'altro prescrivono che «dover presenziare a un'udienza fissata la mattina presto per una persona anziana, o per una persona che non guida o non è dotata di mezzo proprio, in assenza di adeguati mezzi di trasporto pubblico, rappresentano tutte situazioni problematiche che possono influire sul diritto di equo accesso alla giustizia»;

la riforma che ha abolito ed accorpato giudici di pace e tribunali, alla prova dei fatti, non ha portato a parere dell'interrogante risultati positivi, né in termini di risparmio di spesa, né di amministrazione della giustizia e lo stesso presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, ha affermato che «I nostri riscontri sull'applicazione della riforma della geografia giudiziaria sono negativi»;

la soppressione dei distretti delle corti di appello comporterebbe la chiusura anche della direzione distrettuale antimafia, del tribunale per minorenni, del TAR della Basilicata e del tribunale per il riesame, con ingente nocumento per la popolazione, e con il risultato non di ottenere risparmi in termini oggettivi, ma soltanto di riversare il costo sui cittadini;

la Regione Basilicata ed i suoi organi giudiziari, nonché le forze dell'ordine, sono impegnate in un quotidiano contenimento delle infiltrazioni della malavita organizzata, presente nelle regioni limitrofe,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda chiarire la propria posizione in merito alla soppressione delle corti d'appello che hanno sede soltanto nel comune capoluogo di regione e delle circoscrizioni di corte d'appello che coincidono con il territorio regionale.