Atto n. 4-04125

Pubblicato il 16 giugno 2015, nella seduta n. 465
Risposta pubblicata

ORRU' , FABBRI , SOLLO , FASIOLO , SPOSETTI , CUCCA - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

da recenti articoli di stampa si apprende che l'aeroporto militare di Trapani-Birgi dal 21 ottobre al 6 novembre 2015 sarà interessato dalla più grande esercitazione militare della Nato, programmata per il 2015;

si tratta dell'esercitazione internazionale denominata "Trident Juncture 2015" che vedrà schierati oltre 80 velivoli e circa 5000 militari di varie nazionalità, tutti appartenenti a Paesi dell'alleanza Nato, tra cui Finlandia, Svezia, Austria, Australia;

in particolare, l'esercitazione della Nato si svolgerà presso la base militare dell'Aeronautica militare di Trapani-Birgi, sede del 37° stormo, aeroporto militare aperto al traffico civile che effettua regolarmente servizio e che, con l'approssimarsi della stagione turistica, vedrà un deciso incremento del flusso passeggeri;

inizialmente il massiccio schieramento internazionale era stato previsto presso la base di Decimomannu in Sardegna. Lo spostamento a Trapani è stato spiegato dall'Aeronautica militare per esigenze di tipo organizzativo;

a quanto si apprende, secondo quanto reso noto dalla Nato l'esercitazione servirà a testare la capacità di "rispondere a una crisi prima ancora che essa cominci";

l'esercitazione potrebbe servire come base di prova per la nuova forza d'intervento rapido della Nato composta da 5.000 soldati in grado di schierarsi nel giro di 48 ore per affrontare le situazioni di crisi a est e a sud dell'Alleanza. Sarà ambientata in uno scenario adattato alle nuove minacce, come la cyber defense, e metterà a frutto l'esperienza maturata in Afghanistan, Kosovo e altri teatri di guerra nel mondo;

secondo quanto avrebbe reso noto lo Stato maggiore dell'Aeronautica militare «La scelta della base di Trapani, unitamente ad altre aree operative nazionali utilizzate dalle altre componenti, è stata presa in considerazione per motivi eminentemente logistici, operativi e di distanze percorribili per ottimizzare le risorse a disposizione e per la pregressa esperienza maturata nel corso di altre operazioni condotte sulla base»;

considerato che:

già durante il conflitto libico del 2011, l'aeroporto trapanese ha subito gravi danni conseguenti alle limitazioni operative imposte dalle operazioni militari;

l'articolo 4-bis, comma 1, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, prevede la "adozione di misure di sostegno e di rilancio dei settori dell'economia delle province interessate da ingenti danni a seguito delle limitazioni imposte dalle attività operative militari ex Risoluzione ONU n. 1973 che hanno inciso sulla operatività degli scali aeroportuali civili";

i danni subiti durante il conflitto dall'aeroporto di Birgi, quantificati dall'ENAC nelle note del 15 marzo e del 14 giugno 2013, hanno trovato parziale ristoro (5 milioni di euro) con il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del febbraio 2015 a sostegno dei territori soggetti ai danni conseguenti alle limitazioni imposte da attività operative in applicazione della risoluzione ONU n. 1973,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo abbia richiesto e ricevuto ampie e concrete garanzie da parte del comando Nato circa l'insussistenza di qualunque rischio derivante dall'esercitazione per il territorio trapanese;

in particolare se sia stato preventivamente messo a conoscenza dello spostamento dell'esercitazione nella base trapanese;

se abbia accertato che l'esercitazione non influirà sul traffico civile dell'aeroporto di Trapani-Birgi.