Atto n. 4-03771

Pubblicato il 9 aprile 2015, nella seduta n. 426

SCAVONE - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

in Italia le unità operative di malattie infettive sono riconosciute dalla normativa vigente strutture a elevata complessità di cure paragonabili, pertanto, alle UTI, alle UTIC, alle UTIR e alle UTIN;

il sistema dei DRG (diagnosis related group) in uso nei nostri ospedali è stato mutuato dal Sistema sanitario anglosassone che non prevede nelle proprie strutture ospedaliere le unità operative di malattie infettive come specialità autonome e, pertanto, tantissime patologie di competenza infettivologica (per esempio meningiti, osteomieliti, disciti, endocarditi, polmoniti, compresa la tubercolosi) vengono assegnate dal sistema automatico di valutazione in MDC (major diagnostic category) di altre specialistiche, pertanto, valutate come diagnosi improprie per le unità operative di malattie infettive;

la cosiddetta legge Balduzzi (decreto-legge n. 158 del 2012, convertito, con modificazioni, della legge n. 189 del 2012), proprio in ragione di tale distorta e superficiale analisi dei dati, assegna una unità operativa di malattie infettive ogni 600.000-1.200.000 abitanti;

alcune regioni italiane subiscono più di altre il notevole impatto dei flussi migratori dall'Africa (soprattutto la Sicilia) e dal vicino (per esempio Sicilia e Puglia) e lontano oriente (per esempio Veneto, Marche e ancora Sicilia). In particolare, negli ultimi 2 anni, la Sicilia ha subito l'enorme pressione migratoria sulla provincia di Agrigento, meta preferenziale di sbarco per i flussi provenienti dal Mediterraneo (Porto Empedocle),

si chiede di conoscere:

se il Ministro in indirizzo non intenda attivarsi immediatamente al fine di dotare tutte le provincie italiane di almeno un'unità operativa di malattie infettive, i centri metropolitani di un'unità operativa ogni 100.000-300.000 abitanti (al pari, per esempio, delle unità operative di cardiologia con UTIC) e di prevedere per le province sede di centri universitari una unità operativa di malattie infettive aggiuntiva;

se non ritenga, vista la complessità di molte patologie che richiedono tempi di degenza considerevolmente più lunghi (esempio la tubercolosi, le meningiti, eccetera), attivarsi per staccare le unità operative di malattie infettive dal sistema dei DRG per la valutazione di risultato;

se ritenga di attivarsi per l'apertura nella provincia di Agrigento dell'unità operativa di malattie infettive da oltre 20 anni prevista dai progetti di revisione della rete infettivologica siciliana che sono stati approntati ma mai concretamente attivati.