Pubblicato il 10 dicembre 2003
Seduta n. 504
FABRIS. - Ai Ministri della giustizia e dell'interno. -
Premesso che:
a seguito di vari esposti e denunzie presentati da Antonio Merola, sindaco di Sparanise (Caserta) eletto in lista civica e confluito successivamente in Forza Italia, e di una interrogazione ed una interpellanza del sen. Novi, eletto nel collegio senatoriale di Capua (Caserta), che comprende il Comune di Sparanise, la Procura della Repubblica di Salerno ha iniziato un procedimento penale, a carico di due giudici di pace, di un cancelliere ex sindaco democristiano di Sparanise e di un giovanissimo avvocato per circa seicento cause intentate da cittadini di Sparanise contro il Comune omonimo per sentir dichiarare non dovuto e prescritto il credito preteso dal Comune di Sparanise ed intimato con bollette esattoriali per una presunta fornitura di acqua potabile ai cittadini;
che tutte le seicento cause patrocinate e difese dal giovanissimo avvocato, politicamente impegnato da sempre nell’Udeur, furono decise dai giudici di pace di Piedimonte Matese e di Capua con sentenze che sancirono la vittoria di tutti i cittadini e la sconfitta del Comune di Sparanise con la conseguente condanna alle spese di giudizio di quest’ultimo, amministrato dal Merola;
che il Comune di Sparanise impugnò in Cassazione tutte le suddette sentenze incaricando della propria difesa lo stesso avvocato, che aveva già nominato difensore davanti ai Giudici di pace e che risulta essere anche difensore di fiducia del sindaco Merola in altra vicenda privata;
che sia le Sezioni Unite che la Prima Sezione della Corte di Cassazione confermarono tutte le sentenze emesse in primo grado dai Giudici di pace di Piedimonte Matese e di Capua e le spese processuali alle quali era stato condannato il Comune amministrato da Merola;
che il Comune di Sparanise ha finora corrisposto al predetto avvocato difensore del Comune somme non inferiori a 120 milioni di lire per la difesa delle predette cause e non si conosce se deve ulteriori somme a tale avvocato;
che per detti esborsi, a seguito di segnalazione del presidente del consiglio comunale di Sparanise, la Procura Generale Regionale della Corte dei Conti presso la Sezione giurisdizionale per la Campania ha iniziato un accertamento di responsabilità, come risulta dalla nota n. prot. V2003/000/ESP GN 89199 acquisita al n. 4741 del protocollo del Comune di Sparanise in data 10.4.2003 nei confronti di Merola e degli assessori che diedero luogo alla spesa;
che nonostante le sentenze definitive della Corte di Cassazione il Merola rifiutò di pagare le spese processuali al giovanissimo avvocato difensore dei cittadini vittoriosi provocando una ulteriore procedura esecutiva con pignoramento di somme presso la Banca tesoriera del Comune ed opponendosi successivamente anche alla predetta esecuzione sempre a mezzo del difensore suddetto;
che anche tale procedura esecutiva si concludeva con l’accoglimento ed il riconoscimento del giusto credito vantato dal giovanissimo avvocato con la condanna a carico del Comune delle ulteriori spese ed il conseguente esborso da parte delle casse comunali di circa cento milioni di lire;
che nonostante le sentenze definitive della Cassazione il Merola rifiutava di restituire finanche ai cittadini vittoriosi le somme da costoro esborsate al Comune sotto minaccia di espropriazione esattoriale, costringendoli, quindi, a nuove azioni giudiziarie (decreti ingiuntivi e citazioni a giudizio) nei confronti del Comune e per le quali il Merola e i suoi assessori deliberavano di resistere in giudizio, stavolta con l’assistenza di funzionario comunale e non più del suo ex difensore di fiducia;
che anche le azioni giudiziarie indicate al punto precedente si sono concluse recentemente innanzi al Giudice di pace di Pignataro Maggiore con la vittoria dei cittadini, patrocinati e difesi sempre ed ancora dal giovanissimo avvocato, e con la conseguente condanna del Comune amministrato da Merola alla restituzione delle somme ed al pagamento delle spese processuali per somma superiore ai 10 milioni di lire,
si chiede di conoscere:
se corrisponda al vero che il Comune di Sparanise amministrato da Merola non ha sottoscritto con l’avvocato difensore del Comune, e suo personale per altra vicenda, alcuna convenzione per quantificare l’ammontare delle spese, diritti ed onorari per la difesa delle cause sopra indicate in modo da ridurre notevolmente, con risparmio di decine di milioni di lire, l’importo delle spese a carico del Comune e nonostante un apposito rilievo dei revisori dei conti del Comune di Sparanise formulato nella Relazione dell’organo di revisione sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto della gestione e sullo schema di rendiconto per l’esercizio finanziario 1998 approvata dalla giunta municipale di cui il Merola faceva parte quale sindaco;
l’ammontare delle somme corrisposte a tutt’oggi dal Comune di Sparanise all’avvocato difensore del Comune, all’avvocato difensore dei cittadini vittoriosi e da corrispondere per le nuove e recentissime condanne subite recentemente dal Giudice di pace di Pignataro Maggiore nonché l’ammontare delle somme che il Comune ha già restituito e dovrà restituire per effetto delle condanne predette ai vittoriosi cittadini di Sparanise;
se corrisponda al vero che, pur essendo rimasto accertato dalle sentenze definitive che numerosi cittadini hanno vinto le liti per essere maturata la prescrizione, a tutt’oggi il sindaco Merola non ha posto in essere alcuna attività per accertare le responsabilità per la accertata prescrizione;
lo stato della procedura iniziata dalla Procura Generale Regionale della Corte dei Conti napoletana indicata in premessa e per quale importo eventualmente proceda con l’indicazione dei nominativi dei presunti responsabili;
se corrisponda al vero che copia dell’interrogazione e dell’interpellanza del sen. Novi indicate siano finite nel fascicolo delle indagini preliminari della Procura di Salerno, le modalità ed i motivi per i quali esse siano state acquisite agli atti processuali e se tali circostanze abbiano determinato eventuali influenze.