Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03499

Atto n. 4-03499

Pubblicato il 19 febbraio 2015, nella seduta n. 396
Risposta pubblicata

FABBRI - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

il piano di ottimizzazione comunicato il 4 febbraio 2015 da Poste italiane prevede il taglio annunciato di 3 uffici postali e la riduzione dei giorni di apertura per altri 9 nella sola provincia di Pesaro-Urbino;

i 3 uffici postali che dovranno chiudere entro 60 giorni sono situati a Novilara, Petriano e Pesaro Cacciatori, con una ricaduta diretta su 2.835 cittadini e 1.048 famiglie che si servono di questi servizi. Per i 9 uffici di Belforte, Pianello, Smirra, Isola di Fano, Fratte Rosa, Monteciccardo, Piagge, Serra Sant'Abbondio, San Giorgio, sono previste riduzioni nei giorni di apertura, che comporterà disagi su altri 7.033 residenti e ben 3.116 famiglie. Questo a fronte di un risparmio minimo sul personale: appena 3-4 unità in meno rispetto ai 350 dipendenti;

la rete di Poste italiane in questi anni è già stata pesantemente depotenziata: il 6 per cento dei 96 uffici provinciali sono sportelli avanzati dove l'azienda si è ritirata da tempo, mentre il 20 per cento risultano aperti solo 2 giorni alla settimana. Questo a fronte di ricavi dichiarati provenienti al 70 per cento dai comuni periferici, e solo al 30 per cento dalle città di Pesaro, Fano e Urbino;

considerato che:

al comune Petriano è arrivata recentemente la comunicazione ufficiale che l'ufficio postale, in cui da diversi anni e a giorni alterni lavora un solo impiegato a tempo ridotto, chiuderà definitivamente il 13 aprile 2015;

l'ufficio, all'interno della provincia di Pesaro-Urbino, rappresenta un punto di riferimento per un ampio bacino di utenza (in buona parte costituita da anziani) che si spinge fino a Monteguiduccio, frazione di Montefelcino, distante circa 15 chilometri, passando per la frazione di Valzangona e distante 10 chilometri da Scotaneto, frazione di Urbino, sede comunale e termale;

circa un anno e mezzo fa il comune di Petriano ha fatto un accordo con la direzione provinciale di Poste italiane in cui era stabilito che questi ultimi avrebbero mantenuto l'attuale orario e giorni di apertura dell'ufficio in cambio di sevizi aggiuntivi a loro favore da parte dell'amministrazione comunale, accordo onorato dal comune di Petriano;

l'ufficio più prossimo a Petriano si trova attualmente nel comune di Gallo (Pesaro e Urbino), che dista 3 chilometri. Tra i 2 centri non esistono mezzi di trasporto pubblico, la strada è ricca di curve con una pendenza di oltre il 17 per cento e risulta pericolosa soprattutto nel periodo invernale con neve e ghiaccio. In alternativa ci si deve recare preso l'ufficio di Trasanni (Pesaro e Urbino), a 6 chilometri da Gallo;

come sottolineato anche da alcune sigle sindacali, il radicamento e la presenza capillare sul territorio è uno dei patrimoni più preziosi di Poste italiane e lo smantellamento di questa rete, etichettato come razionalizzazione, rischia di diventare un boomerang per le stesse Poste che lasciano così campo libero ai servizi bancari. A questo va aggiunto il grave danno per le comunità locali, soprattutto per i centri più periferici e in particolare per gli anziani, che già scontano una pesante scarsità di servizi da parte dei piccoli centri che sono stati spogliati di scuole, asili, negozi e, adesso, anche degli uffici postali,

si chiede di sapere:

quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare per assicurare che Poste italiane eroghi un servizio puntuale, capillare e rispondente alle esigenze dei cittadini;

se non ritengano doveroso garantire ai cittadini italiani, quindi anche al Comune di Petriano e a quelli limitrofi, il miglior servizio possibile e il servizio universale delle comunicazioni postali, evitando che vengano disattesi gli obblighi imposti al fornitore del servizio dalla normativa e dal contratto di servizio, attraverso la chiusura e il ridimensionamento degli uffici postali territoriali;

se non ritengano opportuno valutare la possibilità di mantenere in attività l'ufficio postale di Petriano e quali iniziative intendano assumere a tale scopo;

se non ritengano doveroso convocare un tavolo istituzionale con Poste italiane e i rappresentanti dei lavoratori, al fine di valutare soluzioni occupazionali alternative per coloro che sono coinvolti nel piano di riorganizzazione presentato.