Pubblicato il 19 febbraio 2015, nella seduta n. 396
CROSIO - Ai Ministri della difesa e delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che a quanto risulta all'interrogante:
da pochi mesi si è conclusa l'attività denominata "Mare nostrum";
tra i vari aspetti non condivisibili vi è stata certamente l'enorme pubblicità data dallo Stato maggiore della Marina, che è cosa ben diversa dall'attività di informazione ai cittadini;
da alcuni siti internet è stato pubblicato in data 16 gennaio 2015, un articolo dal titolo "sindacato giallo, rappresentanza grigia?";
tale articolo, a firma del delegato del Co.Ce.R. (Consiglio centrale di rappresentanza) Ciavarelli che tra l'altro svolge funzioni di segretario del Co.Ce.R. Interforze, nell'evidenziare la necessità di una riforma della Rappresentanza militare descriveva a titolo di esempio una grave vicenda che coinvolgerebbe direttamente il delegato. Conseguenza e rischio di tale vicenda sarebbe l'autonomia dei delegati, garantita dalla legge, e quindi la credibilità dell'organo di rappresentanza;
il fatto in questione si riferisce ad un articolo apparso su un quotidiano nazionale l'11 giugno 2014. Tenuto conto dei sacrifici degli equipaggi rappresentati dal delegato, chiedeva un riconoscimento economico al personale attraverso un decreto-legge ai fini del proseguo dell'attività. Il giornalista all'interno dell'articolo aggiungeva delle dichiarazioni, non riferite al delegato, assimilando le attività della Guardia costiera a quelle degli scafisti. Dall'altro canto sarebbe stato assurdo vedere un delegato esprimersi prima a favore di emolumenti da destinarsi agli equipaggi, e al contempo esprimersi in modo offensivo nei confronti dei propri rappresentati. Come è noto la Guardia costiera con funzioni di Polizia marittima ha proceduto a diversi arresti di scafisti e storicamente il delegato Ciavarelli ne valorizza l'attività operativa;
il mattino stesso alcuni delegati del Co.Ce.R., Sezione Marina militare, anziché chiarire e puntualizzare alla redazione del giornale con la partecipazione dello stesso Ciavarelli, a sua insaputa, si sono riuniti per approvare una delibera con relativo comunicato stampa contro la sua persona. Fatto più' grave è stato che ciò è avvenuto mentre era convocato il Co.Ce.R. Interforze di cui il delegato ne è segretario;
peraltro, come si evince dalle stesse convocazioni del capo di Stato Maggiore della Marina, il Co.Ce.R. Interforze ha prevalenza su quella di sezione. Tutto ciò è accaduto, quindi, violando palesemente le norme procedurali;
nell'immediatezza dei fatti il delegato Ciavarelli ha comunque puntualizzato il tutto con un comunicato stampa, affermando il proprio pensiero. A suo sostegno vi sono anche delibere delle rappresentanze delle Capitanerie di Porto, che peraltro ancora non hanno neanche il Co.Ce.R. nonostante le dipendenze funzionali ed economiche da Ministri diversi della Difesa;
il fatto riportato come esempio è la conferma che l'attuale sistema necessita sicuramente di un miglioramento nei diritti e nelle tutele e di un superamento di incongruità. Infatti è da tenere in considerazione anche la particolarità che il presidente gerarchico del Co.Ce.R. della Marina riveste il ruolo di Capo reparto del personale alle dirette dipendenze del Capo di Stato maggiore della Marina,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo intendano attivarsi, nell'ambito delle proprie attribuzioni, perché si giunga all'immediato annullamento della delibera n. 100/XI emessa in data 11 giugno 2014 da alcuni componenti del Co.Ce.R. Marina in modo illegittimo in concomitanza con la riunione del Co.Ce.R. Interforze, al quale viceversa i delegati del Co.Ce.R. Marina avevano il dovere di essere presenti. Ciò al fine di evitare che una irregolarità diventi un precedente che possa ripercuotersi anche in altri livelli della rappresentanza;
se intendano ed in che modo ricordare ai delegati della Rappresentanza la scala di priorità delle convocazioni delle varie sezioni dei consigli, in modo che non vadano a contrapporsi e sovrapporsi a quello che oggi è il Co.Ce.R. cioè il consiglio Interforze, e al fine salvaguardare e non vanificare l'impegno di coloro che si sforzano eticamente di rappresentare il personale militare.