Pubblicato il 12 febbraio 2015, nella seduta n. 390
LO GIUDICE , SPILABOTTE , CIRINNA' , BATTISTA , CARDINALI , CORSINI , IDEM , MATTESINI , MORGONI , PEZZOPANE , SOLLO , VACCARI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
il modello regolativo vigente in Italia a seguito dell'introduzione della legge Merlin (di cui alla legge n. 75 del 1958) ha relegato la prostituzione al giro d'affari sommerso in mano alla criminalità organizzata, alimentando di anno in anno e in maniera significativa il fenomeno della tratta di esseri umani;
numerosi Paesi, europei e non, hanno individuato modelli sostenibili di regolamentazione del sex work, incontrando il superamento dei costi economici e sociali prodotti dalle norme repressive;
secondo il rapporto Italia 2015 dell'Eurispes il 65,5 per cento della popolazione italiana si dichiara a favore della legalizzazione della prostituzione;
ad oggi è in attesa di essere discusso in Senato il disegno di legge n. 1201 in materia di "Regolamentazione del fenomeno della prostituzione";
considerato che:
da mesi il presidente del Municipio IX di Roma, Andrea Santoro, tiene vertici con i comitati cittadini e l'amministrazione di Roma capitale per la realizzazione di un progetto di individuazione di una zona dell'Eur dove prostitute e prostituti possano esercitare la loro professione in sicurezza;
in quella direzione, il sindaco Ignazio Marino ha annunciato un'ordinanza volta a circoscrivere una "zona di tolleranza" nel IX Municipio, al di fuori della quale è prevista un'intensificazione delle azioni di repressione attraverso sanzioni di 500 euro ai danni dei clienti di sex worker;
considerato altresì che a parere degli interroganti:
in nessun modo la repressione della clientela attraverso il recapito di "multe a domicilio" rappresenta un efficace strumento di contrasto allo sfruttamento della prostituzione e in nessun modo tale pratica sembra essere conciliabile con il diritto alla privacy della clientela,
si chiede di sapere:
quali strumenti e quali risorse il Governo abbia oggi in campo per colpire il fenomeno della tratta, per la fuoriuscita dalla prostituzione delle donne costrette dal racket o da situazioni di mancanza di effettiva libertà e consapevolezza, per il contrasto radicale ad ogni forma di prostituzione minorile;
se il Ministro in indirizzo intenda mettere a disposizione dei Comuni intenzionati ad avviare la sperimentazione della "zonizzazione" del fenomeno della prostituzione non coercitiva, gli strumenti necessari a sostenere l'azione di razionalizzazione della presenza del fenomeno su suolo pubblico con modalità che vadano incontro alle esigenze di sicurezza degli operatori e delle operatrici del settore e della popolazione residente;
se il Governo condivida l'esigenza di promuovere una diversa regolamentazione della prostituzione allo scopo di consentire una crescente regolarizzazione del settore, la maggiore sicurezza delle persone coinvolte e l'emersione alla legalità del valore economico prodotto.