Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01648

Atto n. 3-01648 (in Commissione)

Pubblicato il 12 febbraio 2015, nella seduta n. 390
Svolto nella seduta n. 245 della 8ª Commissione (23/06/2016)

BORIOLI - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

il nuovo piano di riorganizzazione aziendale predisposto da Poste italiane SpA prevede, tra l'altro, la razionalizzazione geografica degli uffici e l'accorpamento delle filiali su base provinciale;

nell'ambito di tale piano è sta prevista anche la chiusura in Piemonte di circa 40 uffici postali e l'apertura a giorni alterni di oltre 130 sportelli collocati in diversi piccoli comuni della stessa regione;

considerato che:

il piano così come predisposto da Poste, qualora dovesse realizzarsi, andrebbe a colpire proprio quei centri minori e quelle aree svantaggiate che hanno nel servizio postale un importante ed irrinunciabile punto di riferimento soprattutto in considerazione dell'età avanzata della popolazione che vive in tali luoghi;

pesanti sarebbero, inoltre, le ricadute che il piano determinerebbe anche sotto il profilo occupazionale anche per le oggettive difficoltà per il ricollocamento dei lavoratori coinvolti;

per il suo carattere universale il servizio postale deve essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro collocazione geografica e dalla loro condizione sociale, anagrafica ed economica;

a tale proposito è bene ricordare come l'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo n. 261 del 1999 stabilisca che le prestazioni rientranti nel servizio universale devono essere fornite «permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale, incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane»;

inoltre, al comma 5, nel fissare le caratteristiche del servizio postale, stabilisce che «5. Il servizio universale è caratterizzato come segue: a) la qualità è definita nell'ambito di ciascun servizio e trova riferimento nella normativa europea; b) il servizio è prestato in via continuativa per tutta la durata dell'anno; c) la dizione "tutti i punti del territorio nazionale" trova specificazione, secondo criteri di ragionevolezza, attraverso l'attivazione di un congruo numero di punti di accesso, al fine di tenere conto delle esigenze dell'utenza. Detti criteri sono individuati con provvedimento dell'autorità di regolamentazione»;

considerato, inoltre, che:

i criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale pubblica attualmente vigenti sono stati fissati dal Ministro dello sviluppo economico con proprio decreto del 7 ottobre 2008, a cui è tenuto a uniformarsi il fornitore del servizio universale;

Poste italiane è una società per azioni il cui capitale è posseduto al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze; sino all'anno 2016 e con possibilità di proroga fino al 2026, la società è tenuta ad erogare il "servizio universale", a fornire cioè alcuni servizi essenziali,

si chiede di sapere:

se sia stata verificata la congruenza del piano di riorganizzazione predisposto dal fornitore del servizio universale, Poste italiane SpA, con i criteri di distribuzione stabiliti dal decreto ministeriale del 7 ottobre 2008;

se i Ministri in indirizzo ritengano di condividere le linee strategiche ed organizzative adottate negli ultimi tempi da Poste italiane SpA soprattutto in riferimento al previsto piano di chiusura di numerose filiali sull'intero territorio nazionale e allo "svuotamento" occupazionale che tale piano comporta;

in particolare, se non ritengano inaccettabili le decisioni assunte nell'ambito del piano nei confronti del servizio postale piemontese, che così come concepito priva di fatto numerosi centri e vaste aree della regione di un servizio essenziale ed indispensabile alla comunità;

in particolare, se il Ministro dello sviluppo economico non ritenga necessario, nella sua qualità di garante e responsabile del servizio postale nazionale, intervenire presso Poste italiane SpA affinché riveda quanto previsto nel piano perché risulti idoneo a tutelare, in situazioni di particolare marginalità geografica, demografica e socioeconomica, il principio stesso di universalità del servizio;

quali iniziative di competenza il Ministro del lavoro e delle politiche sociali intenda assumere per evitare lo "svuotamento" occupazionale degli uffici postali piemontesi;

infine, come intendano intervenire per far sì che alle promesse di miglioramento dei servizi postali più volte annunciato da Poste italiane SpA seguano fatti e misure concrete, considerato che le problematiche rappresentate si pongono in stridente contrasto con il processo di rinnovamento e modernizzazione avviato negli ultimi anni dalla stessa azienda.