Pubblicato il 18 dicembre 2014, nella seduta n. 367
LUMIA - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
dall'inchiesta denominata "Mafia Capitale" condotta dalla Procura di Roma emerge un contesto affaristico-mafioso intorno alla gestione delle risorse pubbliche, guidato dal boss Massimo Carminati, ex militante dei Nar e della banda della Magliana. Di questa organizzazione, a buona ragione definita mafiosa dalla Procura di Roma, facevano parte anche Salvatore Buzzi, capo della cooperativa "29 giugno", e Luca Odevaine;
dalle intercettazioni telefoniche emergono dei riferimenti ai Ministeri dell'interno e delle politiche agricole alimentari e forestali ed al ruolo dello stesso Odevaine sulla gestione di un centro per richiedenti asilo, il più grande d'Europa, denominato "Cara Mineo", situato nella provincia di Catania;
nel mese di giugno 2014 era arrivata una segnalazione all'Autorità nazionale anticorruzione in relazione ad un appalto per la gestione dei servizi al Cara Mineo, secondo la quale si sarebbe data una posizione di vantaggio all'associazione temporanea di impresa uscente. Infatti, i requisiti fissati dal bando di gara risulterebbero abbastanza dettagliati e, quasi, su misura fino a sembrare, appunto, di favorire colui che ne è stato il gestore fin dal primo giorno, violando, se così fosse, i principi comunitari in materia;
la gara, della cifra di 97.893.000 euro, è stata bandita dal "consorzio calatino Terra d'accoglienza", ente attuatore del Cara Mineo, e il 25 giugno assegnato, dalla commissione incaricata per la valutazione dell'offerta, della quale faceva parte Luca Odevaine, allo stesso consorzio di cooperative sociali che aveva gestito il Cara negli anni precedenti. Infatti, nel 2011 era già stato assegnatario, da parte della stessa commissione nella quale pure era membro Odevaine, di un altro appalto. Lo stesso Odevaine, il 24 maggio 2013, è stato anche nominato esperto consulente del consorzio, del quale era già dipendente part time, ma soprattutto prendeva parte al tavolo di coordinamento nazionale insediato presso il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti;
se risulti in base a quali criteri Luca Odevaine facesse parte del tavolo di coordinamento nazionale e secondo quali competenze sia stato nominato consulente esperto del consorzio calatino Terra d'accoglienza;
si risulti quali criteri siano stati adottati per la scelta dei requisiti fissati dal bando;
se siano stati effettuati dall'autorità competente i controlli di legalità sulle cooperative partecipanti e assegnatarie delle gare d'appalto;
quali provvedimenti specifici intenda adottare per evitare in futuro altri casi di corruzione.