Pubblicato il 16 dicembre 2014, nella seduta n. 366
AMORUSO - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso che:
il 30 novembre 2014 il Presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato, a proposito dell'ILVA di Taranto, che il Governo sta valutando "se intervenire con un soggetto pubblico per rimettere in sesto l'azienda per due o tre anni, difendere l'occupazione, tutelare l'ambiente e poi rilanciarla sul mercato";
è poi intervenuto il Ministro dell'ambiente e del territorio e del mare affermando che, se le ipotesi d'acquisto da parte di privati oggi non fossero in grado di assicurare il risanamento ambientale e la competitività produttiva, allora l'ipotesi di un intervento ponte dello Stato per rimettere in sesto azienda e ambiente e poi rilanciarla sul mercato sarebbe plausibile;
la crisi dell'Ilva sta raggiungendo un punto di non ritorno e per questo, a parere dell'interrogante, il Governo non può fermarsi alla politica degli annunci ma deve fare un passo concreto, dopo anni di giri a vuoto, ed offrire al territorio ionico una prospettiva concreta che garantisca le aspettative per il futuro dei lavoratori e segni un cambio di passo sul fronte sanitario, realizzando un programma serio di risanamento ambientale;
ogni azione riguardante l'ILVA deve essere finalizzata a garantire la piena produttività dello stabilimento e anche ad offrire una risposta concreta a tutta l'imprenditoria locale dell'indotto;
in un contesto economico di forte crisi sia a livello nazionale che, ancor di più, nel Mezzogiorno, la crisi del polo siderurgico di Taranto ha raggiunto livelli non più tollerabili,
si chiede di sapere:
con quali tempi e modalità il Governo intenda avviare la concreta fase di valutazione e di approfondimento sul piano prospettato;
se vi siano le risorse necessarie e in che termini si intenda redigere un cronoprogramma per l'effettivo inizio dell'iter prospettato.